CASTROVILLARI – «Questa volta non resto in silenzio». Riccardo Rosa, avvocato penalista di Castrovillari, lancia su Fb il suo grido d’allarme – dopo aver protocollato richiesta ufficiale attraverso la pec del Comune e per la quale non ha ancora ricebuto risposta – per l’arrivo, in occasione della festività della Madonna del Castello, del circo di Lino Orfei, padre di Alex, l’uomo che nel gennaio scorso, al termine di un’udienza presso la Corte d’assise do Catanzaro, gli lanciò minacce neanche troppo velate all’indirizzo del figlio di soli due anni e mezzo, Santiago. Una vicenda che fu denunciata nell’immediatezza dall’avvocato castrovillarese – che nel processo, in cui Alex Orfei è imputato per l’omicidio di Werner Bianchi compiuto a Ricadi nel 2016, difende i familiari della vittima – e per la quale vive da mesi sotto il controllo delle forze dell’ordine a cui rivolge il suo «grazie». Quel circo, legato alla famiglia di chi gli inviò “saluti” per il figlio minore, arriverà a cento metri da casa sua, visto che l’amministrazione comunale di Castrovillari ha concesso l’uso dell’area mercatale per installare il tendone circense. Rosa è preoccupato che questo possa generare pericolo per la sua famiglia e così ha deciso di rompere il silenzio visto che il Comune non gli ha ancora dato risposte in merito alla sua richiesta di annullare la concessione dello spazio pubblico. Lo ha fatto – spiega pubblicamente – «per il grande amore che provo per mio figlio Santiago e per la preoccupazione che da mesi viviamo in seguito alla minaccia che ho ricevuto a causa del lavoro che svolgo. Non posso stare in silenzio verso l’operato di una Amministrazione Comunale che attraverso i suoi uffici ha comunicato la disponibilità dell’Area Mercatale per il prossimo maggio proprio al Circo in cui opera la famiglia di chi ha minacciato mio figlio. In questi giorni ho scritto pec, sms, messaggi, ho parlato con molti dell’Amministrazione Comunale, anche con lo stesso Sindaco per spiegare la preoccupazione legata a questa scelta e chiedendo la revoca della disponibilità. Ad oggi non ho ricevuto risposte concrete». Nel suo scrivere Rosa esprime tutta la sua preoccupazione per «l’incolumità del proprio figlio di due anni e mezzo. Chiedo a tutti voi un aiuto perché questa scelta possa cambiare ed affinché a maggio tutti noi possiamo vivere in serenità e senza intimidazioni. Sono semplicemente un padre che ama suo figlio e che mai e poi mai consentirebbe che qualcuno possa fargli del male».