Quartiere 7 avvia la raccolta firme: seriamente preoccupati per nascita centro migranti

riunione protesta cas

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CASTROVILLARI – Hanno dato vita ad una raccolta firme «per sollecitare maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale e della Prefettura» sulla questione dei migranti. La nascita di un Centro di accoglienza straordinaria nella zona del Quartiere 7 della città di Castrovillari, ed in particolare in Via Moneta, ha fatto attivare i cittadini che sono preoccupati per «la modalità di gestione della manifestazione di interesse da parte della Prefettura» che vorrebbe affidare ai privati l’accoglienza dei migranti. Ne «si può ridurre – scrivono gli abitanti del quartiere – l’accoglienza dei migranti ad una mera questione matematica di ripartizione numerica dei migranti nei diversi Comuni della Provincia, né si possono penalizzare territori che hanno avviato buone pratiche di “accoglienza ed integrazione” come per il caso di Castrovillari». Mentre annunciano che a breve «sarà convocata una nuova assemblea/manifestazione pubblica alla presenza della stampa e delle forze politiche locali, per sostenere la voce del Quartiere e dei suoi abitanti, nonché è stato chiesto al Prefetto un incontro sulla problematica specifica dell’accoglienza migranti nella nostra città». Per ora da quella zona della città arrivano solo «forti perplessità in merito ai risultati della manifestazione d’interesse della Prefettura di Cosenza per la selezione/individuazione di operatori economici ed organizzazioni a cui affidare la prima accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e la gestione dei servizi connessi». All’avviso pubblico ha risposto una organizzazione di Montalto Uffugo che «ha candidato la proposta di una struttura di ospitalità per migranti a Castrovillari». Ma i cittadini già lo scorso 22 maggio avevano sollecitato un intervento e dei chiarimenti da parte dell’Amministrazione Comunale e negli incontri che si sono tenuti alla presenza del Sindaco, dell’Assessore Giuseppe Russo e di diversi Consiglieri Comunali, il Sindaco ha più volte ribadito la «contrarietà ad azioni di privati o di organizzazioni che non siano in linea con quanto già avviato in termini di accoglienza e integrazione dei migranti (progetto SPRAR), comunicando allo stesso Prefetto tali valutazioni». Gli abitanti del quartiere 7 e dell’area dove presumibilmente sarà allocato il centro di accoglienza ribadiscono con forza che «i cittadini, pur avendo l’Amministrazione Comunale attivato diversi strumenti di partecipazione e consultazione civica non sono stati ascoltati in via preventiva, se non su interessamento degli stessi negli ultimi 15 giorni», inoltre «il quartiere non è idoneo per tale tipo di strutture di accoglienza ed in particolare l’area nord (via E. Moneta e dintorni), un quartiere periferico dove sussistono diversi interventi pubblici non completati e dove già in altre occasioni il Comitato di Quartiere ha sollecitato maggiore attenzione in termini di sicurezza e prevenzione del degrado». Pertanto, come già espresso dall’amministrazione comunale, si chiede «l’applicazione della clausola di salvaguardia prevista dal Piano Nazionale per la ripartizione dei migranti, sostenuta e concordata con l’Anci, come specificato nella direttiva trasmessa dal Ministero degli Interni ai Prefetti (del 11 ottobre 2016). Ovvero: i comuni aderenti alla rete SPRAR, come lo è Castrovillari, sono esenti dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza». I cittadini sono «seriamente preoccupati perché situazioni critiche, interessi economici, strumentalizzazioni politiche e gestioni distanti dalle reali esigenze dei territori e dei bisogni locali, possano portare a forzature che provocherebbero azioni decise anche da parte di chi vive e chi opera in questi luoghi».