Processo Labonia, il 19 ottobre la sentenza per la certezza della pena

corte dappello

corte dappello

 

CATANZARO – Sarà la prima sezione penale della corte d’appello di Catanzaro a dover stabilire, il prossimo 19 ottobre, l’entità della pena da riferire al notaio Guglielmo Labonia di Rossano. Il professionista è accusato di peculato per essersi appropriato, secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica della Città di Castrovillari, illegittimamente di tre milioni e quattrocentomila euro derivanti dalla vendita all’asta di beni provenienti da procedure fallimentari. La corte suprema di Cassazione a giugno scorso aveva confermato il delitto di peculato ed il diritto di risarcimento danni per le parti civili, ma aveva annullato la sentenza riguardo alla pena che era stata comminata a 6 anni di reclusione. Il 19 ottobre è stata fissata l’udienza di giudizio di rinvio per stabilire l’entità della pena. Quasi 200 le procedure fallimentari di cui si occupò il professionista ed oggi oggetto del procedimento penale con l’accusa di peculato. Un processo complesso con 33 parti civili costituite e rappresentate da 26 avvocati tra i quali figurano gli avvocati castrovillaresi Maria Zuccarelli, Mauro Cordasco, Marino Sabato, Salvatore Lanciano, Andrea Bonifati, Luca Donadio, Mimmo Manfredi, Santo Maradei, Riccardo Rosa, Sanni Carmela Malomo. Labonia è invece difeso dagli Giovanni Zagarese e Giovanni Antonio Scatozza.