CASTROVILLARI – Iniziano a vagliarsi le prime ipotesi per fare piena luce sulla piena che lunedì 20 agosto ha travolto una cinquantina di escursionisti e turisti, uccidendone 10 e ferendone altre 11. Un «muro di fango», come raccontano i testimoni scampati a quell’inferno, che potrebbe essere stato generato da un invaso dentro le Gole del Raganello, riempitosi in conseguenza delle lunghe e costanti piogge di questa estate ballerina, che all’improvviso si sarebbe rovesciato dentro il letto del fiume alimentato dalla perturbazione a monte delle gole in quel maledetto pomeriggio di 8 giorni fa. Potrebbe essere una ipotesi plausibile che è al vaglio della magistratura che nelle prossime ore invierà nel canyon i tecnici incaricati di svolgere una dettagliata ricognizione sul luogo della tragedia. Prevista per ieri è stata rimandata alle prossime ore in conseguenza del maltempo che ieri ha interessato proprio la zona di Civita ed i 13 chilometri che risalgono verso San Lorenzo Bellizzi. L’invaso dentro le gole sarebbe stato tenuto pieno da un ostacolo argilloso o da legname che una volta “esploso” sarebbe stato trascinato a valle con la potenza dell’acqua. Molti dei sopravvissuti, infatti, raccontano che l’acqua era piena di fango e carica di detriti pietrosi e legnosi. La portata dell’acqua e fango che in alcuni punti ha raggiunto i quattro metri di altezza, infatti, non sarebbe compatibile solo con il carico di rovesci generati nella giornata del 20 agosto. Per questo gli appassionati del luogo ed i tecnici esperti delle cavità del Raganello pensano a questa ipotesi che sarebbe plausibile con le dimensioni del disastro. Nella giornata di oggi, presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, il procuratore capo, Eugenio Facciolla, che ha aperto un fascicolo di indagine sui fatti tragici del Raganello, dovrebbe stabilire un cronoprogramma per cadenzare il ritmo delle varie attività investigative da svolgere. la volontà è quella di procedere con le indagini in maniera spedita nonostante la complessità degli elementi da valutare. Per ora il fascicolo è contro ignoti ma non è escluso che nei prossimi giorni possano essere iscritti nel registro degli indagati alcune figure già attenzionate dalla magistratura ed il cui profilo potrebbe necessitare di accertamenti irripetibili necessari all’indagine. All’attenzione della magistratura castrovillarese anche la normativa sull’allerta meteo regionale, altro elemento chiave di questa indagine, che quel giorno proclama l’allerta “gialla” che era stata diramata 24 ore prima citando, però, il parametro di “nessuna criticità”.