CASTROVILLARI – 250 mila euro è il budget del piano Antincendio boschivo presentato questa mattina presso la sede del Parco di Castrovillari dell’Ente Parco Nazionale del Pollino che prevede, come accade ormai da qualche anno, il coinvolgimento delle associazioni di volontariato. Per la nuova stagione saranno infatti 29 (20 in Calabria e 9 in Basilicata) le associazioni per un totale di 1166 volontari operativi (n. 622 in Calabria e n. 544 in Basilicata). I mezzi Pick Up dell’Ente Parco che saranno utilizzati saranno 10; quelli in dotazione alle associazioni: 33 (n. 5 in Calabria e n. 28 in Basilicata); 19 i fuoristrada (n. 13 in Calabria e n. 6 in Basilicata). Anche quest’annop ci sarà il protocollo d’intesa con l’Istituto penitenziario di Castrovillari e l’Associazione ANAS per l’impiego di alcuni detenuti nella sorveglianza di alcune zone del territorio protetto dalla località Petrosa di Castrovillari. In totale i punti di avvistamento saranno 40 e sarà svolto nuovamente l’avvistamento con velivoli ultraleggeri e con le postazioni di telerilevamento Telecom. Inoltre verrà introdotto per la prima volta l’utilizzo di un drone dotato di telerilevamento termico visibile. Alla presentazione di questa mattina erano presenti il direttore della Casa Circondariale di Castrovillari, Maria Luisa Mendicino, il presidente dell’A.N.A.S. .(Associazione Nazionale di Azione Sociale) Pino Lufrano, il Vice Questore Vincenzo Perrone del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale , il direttore dell’Ente Parco Giuseppe Milione e Ferdinando Laghi membro del consiglio direttivo del Parco. “Novità che si aggiungono”, ha detto nel corso della conferenza stampa, il Presidente del Parco del Pollino, Mimmo Pappaterra, “a tutte le innovazioni apportate negli anni”. Il grande controllo del territorio con gli uomini a terra e con i mezzi , il sorvolo con gli ultraleggeri di tutta questa straordinaria area protetta, un lavoro fatto anche in collaborazione con la Casa Circondariale di Castrovillari per utilizzare i detenuti che rafforzano il controllo sul territorio, gli impianti di telerilevamento ( in collaborazione con la Telecom che restituiscono immagini ad una centrale operativa, non solo quella del Parco, ma collegata in tempo reale con il Corpo forestale dello Stato che poi è l’organo preposto al controllo e tutela del territorio del Parco e alla due sale operative di (Catanzaro) per la Calabria e di (Potenza) per la Basilicata) e novità assoluta di quest’anno, l’utilizzato di un drone dotato di telerilevamento termico visibile. Per la prima volta si sperimenterà questa nuova tecnica, ha concluso il presidente del Parco, Pappaterra, “supportata da giovani volontari che da uomini del Corpo Forestale dello Stato, che nei prossimi giorni verranno formati attraverso dei corsi, affinché l’utilizzazione di questo strumento sia assolutamente garantita da criteri di professionalità oltre che di controllo perché le Prefetture di Potenza e Cosenza, ci hanno già allertati sul fatto che, l’utilizzazione dei droni comporta il rispetto di alcune procedure legate proprio alla sicurezza”.