SARACENA – Esce di scena affidando alla sua comunità una tra le più importante e ricche collezioni d’arte del 900 il Sindaco Mario Albino Gagliardi. Il voto di domenica lo farà uscire di scena dalla vita amministrativa di Saracena per consegnare a qualcun’altro (tra i quattro candidati in corsa per la carica di primo cittadino) la guida della cittadina che ha governato per diverse decine di anni. L’ultimo atto con la fascia da Sindaco se lo è regalato qualche giorno fa trasformando il Palazzo Mastromarchi, nel cuore del centro storico, in una pinacoteca monumentale: 236 opere di pittura, grafica e scultura che impreziosiscono da mercoledì 7 le prestigiose pareti del palazzo tassello di quel progetto di albergo diffuso da sempre sognato ma ancora non del tutto realizzato. Dinnanzi ai parrocci don Rocco Lategano e don Leone Bonifacio, alla giunta uscente ed alla comunità, insieme al sindaco anche Rosetta Mastromarchi e la sua famiglia. La Pinacoteca, intitolata al pittore e poeta castrovillarese Andrea Alfano conserverà le opere di artisti come Renato Guttuso, Giulio Turcato, sculture di Emilio Greco e dipinti di Renzo Vespignani. Durante la cerimonia Gagliardi ha colto l’occasione per ringraziare l’architetto Raffaele Guaragna che si è occupato della ristrutturazione, l’architetto Sandro Sancineto che ha curato l’allestimento della Pinacoteca e quanti, a vario titolo, hanno reso possibile la consegna alla comunità dello storico edificio che rappresenta uno dei risultati più importanti in termini di progettazione e di rilancio strategico del Centro Storico e dell’immagine complessiva di Saracena. L’idea di una Pinacoteca comunale nasce nel 1951 da un progetto dell’associazione artistico-culturale e ricreativa Sestium composta da un gruppo di studenti universitari. Nel 1985 furono donate all’allora Amministrazione Comunale Gagliardi e a Mimmo Sancineto, delle opere grazie alle quali venne poi inaugurata la Pinacoteca.