CASTROVILLARI – Rimase schiacciato sotto il peso del mezzo che stava guidando per trasporare materiale del cantiere da monte a valle. Durante le manovre qualcosa andò storto e Fabio Bruno, operaio di Morano Calabro del cantiere Tecnis Spa che eseguiva i lavori di realizzazione del viadotto Cabella (foto di repertorio) nel tratto autostradale della A3 tra Campotenese e Morano Calabro, morì schiacciato dal peso del Merlo, il mezzo con il quale spostava tubi in ferro. Era il 2011 e ha distanza di otto anni e mezzo da quale tragico episodio i dirigenti della ditta catanese che aveva in appalto quei lavori sono stati assolti dal giudice per l’udienza premilinare presso il Tribunale di Castrovillari, Guglielmo Labonia. Giuseppe Costanzo, amministratore unico dell’azienda, e due ingegnieri, Biagio Pecorelli e Giuseppe Cavallaro, che secondo la procura della Repubblica del capoluogo del Pollino avevano cagionato la morte del giovane, all’epoca dei fatti 27enne, con una serie di omoissioni che andavano dalla non valutazione dei rischi alla non corretta formazione del dipendente, sono stati scagionati dalle accuse ed evitato così la condanna a due anni di riclusione per il reato di omicidio colposo chiesta invece dalla pubblica accusa.