Morano Calabro. Conclusa l’operazione Chiese aperte. Compiaciuti gli amministratori

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MORANO CALABRO – Si è conclusa nei giorni scorsi nello splendido borgo del Pollino l’operazione “Chiese aperte”, esperienza avviata all’inizio dell’estate  che ha riguardato l’intero patrimonio culturale moranese e, più specificatamente, i principali luoghi di culto. Il progetto prevedeva e garantiva la piena fruibilità delle tre storiche chiese parrocchiali, Santi Apostoli Pietro e Paolo, San Nicola di Bari, Santa Maria Maddalena nel periodo maggio/settembre e per l’intera giornata. A queste erano associati, ma senza soluzione di continuità temporale, il castello medievale, il complesso San Bernardino da Siena e il Museo di Storia dell’Agricoltura e della Pastorizia, che resteranno visitabili tutto l’anno.
«Siamo molto compiaciuti e incoraggiati dei risultati conseguiti» affermano il sindaco Nicolò De Bartolo e gli assessori Roberto Berardi e Rocco Antonio Marrone, la terna amministrativa impegnata nella definizione e nell’applicazione dell’intesa stilata in primavera con i parroci e le realtà associazionistiche e imprenditoriali. «L’operazione “Monumenti aperti” ha consentito la totale e ininterrotta fruizione delle nostre ricchezze culturali. I dati in nostro possesso, peraltro recentemente certificati dalla Regione Calabria, mostrano un netto incremento del flusso turistico; e la nostra iniziativa, sebbene non abbia influito direttamente sugli accessi, ha certamente contribuito a generare soddisfazione negli ospiti.
«Per il futuro prossimo» aggiungono gli amministratori, «spronati dal successo riscosso quest’estate, convinti che l’aumento delle risorse umane e finanziarie nel settore turistico rappresenti un’opportunità, stiamo studiando soluzioni per verificare la possibilità di protrarre all’intero anno solare l’apertura dei nostri monumenti, in specie le tre chiese parrocchiale. E’ fondamentale proseguire sulla strada della destagionalizzazione dell’offerta e sappiamo quanto sia indispensabile poter contare sulla capacità di intraprendere di molti concittadini e la collaborazione delle migliori energie locali. Sentiamo il dovere» concludono De Bartolo, Berardi e Marrone, «di ringraziare per la loro preziosa collaborazione p. Flavio Paladino e don Francesco Gimigliano  (recentemente rimpiazzati da don Claudio Bonavita), don Francesco Di Chiara: un esempio tangibile di come l’istituzione pubblica possa avviare partnership importanti con soggetti esterni e aprirsi a forme di conduzione partecipata».