Monsignor Savino incontra i detenuti. Gesù sia per voi occasione di riscatto

Vescovo carcere

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CASTROVILLARI – Non è una consuetudine formale la visita al carcere in occasione del Natale. Per il Vescovo di Cassano all’Jonio, Monsignor Francesco Savino, la visita ai luoghi di sofferenza è una missione del suo mandato pastorale, iniziato proprio dagli ultimi. Nel corso della Santa Messa celebrata in occasione delle festività natalizie il presule è partito da una confessione: «quando devo parlare nei luoghi della sofferenza trovo difficoltà e sarei tentato di non dire nulla, perché in alcuni contesti le parole spesso possono sembrare retorica. Dunque faccio fatica a comunicare perché so che a Natale tutto si complica, tutto è difficile perché i sentimenti sono troppi e troppo emotivi». Nell’omelia di fronte ai detenuti, accompagnato dal cappellano del carcere don Francesco Faillace e don Nicola Arcuri (già impegnato nel medesimo servizio pastorale) il vescovo cassanese ha dichiarato: «so che se oggi Gesù potesse scegliere un luogo dove nascere, la casa di Betlemme potrebbe diventare questa casa circondariale, potrebbe diventare l’ospedale, l’hospice, ecc. Perché quando tocchiamo il corpo di una persona fragile tocchiamo il corpo di Gesù Bambino». «Cari amici – ha quindi aggiunto Savino – non vi sentite mai giudicati da me, dalla chiesa locale tutta, perché solo chi è senza peccato può scagliare la prima pietra e ognuno di noi ha le sue difficoltà, i suoi limiti. Sono convinto che ancora oggi Gesù Bambino è stato ucciso proprio come è stato ucciso Cocò. Ogni volta che viene ucciso uno, al di là della famiglia di appartenenza, viene ucciso nuovamente Gesù». Nel suo discorso appassionato don Savino ha sottolineato che il senso della festività imminente è aprire «il nostro cuore a Gesù che è l’Emmanuele, il Dio con noi. L’augurio che possiamo che faccio a ciascuno di voi, alla direttrice e a tutti gli operatori è che possiamo comprendere che Gesù quando lo si incontra, quell’Emmanuele, è compatibile con la nostra felicità. Ma tu devi decidere: lo vuoi accanto o lontano? Con Gesù e con tutti coloro che si occupano di voi riuscirete a riscattarvi e a trovare la misericordia di Gesù Bambino». In collaborazione con la Caritas diocesana la chiesa locale ha offerto ai detenuti un giubbotto come regalo di Natale. «Sia per voi la nostra tutela, la nostra protezione, il nostro volervi bene. Sia l’abbraccio da parte del Vescovo e di tutta la nostra Diocesi. La chiesa locale vi abbraccia, non sentitevi soli, convertitevi e quanto prima tornerete a vivere da uomini e donne, cittadini liberi».