MILANO – «Mi auguro che Milano ritorni attiva come prima e che possiamo tornare a goderci all’aria aperta i tanti spazi verdi in cui noi bambini giochiamo sempre. Nel frattempo, siccome ci hanno chiesto di evitare il più possibile i contratti fra noi bambini, ci stiamo allenando nella “gara dei baci“ a distanza in cui sono sicura di essere bravissima!». Giorgia La Gamma, 8 anni, alunna della scuola elementare Martiti di Gorla a Milano, affida il suo messaggio di speranza alle persone che in questo momento vede spesso in tv e che papà Antonio, libraio con la passione per l’archeologia, castrovillarese doc, e mamma Anna, insegnante siciliana, da vent’anni residenti a Milano, le hanno insegnato a riconoscere e capire nei loro diversi ruoli di competenza in questo periodo così complesso per la vita del Paese. La lettera indirizzata al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, al ministero della pubblica istruzione, Lucia Azzolina, ed al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stata raccontata dalle colonne de Il giorno dalla giornalista Marianna Vazzana ed è frutto di un lavoro di classe proposto dalla sua maestra Maria Amantea che, in questo momento in cui le scuole sono chiuse per via delle decisioni del Governo per contrastare la diffusione del Covid 19, ha sperimentato l’utilizzo della tecnologia per seguire a distanza i suoi alunni. La proposta lanciata ai bambini era quella di raccontare in un giornalino “il vissuto di questi giorni” per provare a lanciare messaggi positivi inseriti in un progetto scolastico più ampio, portato avanti fin dalla prima elementare, su tematiche sociali. Giorgia si è appassionata al tema ed ha esplicitato ai suoi genitori la volontà di voler andare ben oltre un semplice messaggio ma di voler «scrivere qualcosa di più» ci racconta papà Antonio. Così ha preso del tempo e accompagnata dai suoi genitori in tre giorni ha scritto una lettera che è un inno alla speranza ma anche un grazie semplice a tutti gli attori di questa importante battaglia comunitaria contro il Coronavirus. Una lettera che porta con se un «messaggio positivo e di speranza» come scrive lei stessa e che si conclude con le parole – suggerite da papà Antonio – di Kahlil Gibran “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, neanche la notte più buia”. E se ce lo dice il cuore di una bambina, allora dobbiamo crederci davvero che tutto andrà bene e presto torneremo a vedere il sole splendere sulla nostra quotidianità. Ed attenderemo Giorgia, papà Antonio e mamma Anna a Castrovillari per abbracciarli ancora con la gioia di sempre.