Messa della Pace. Monsignor Savino: Mai più guerra. Il ricordo per le vittime di Civita

messa della pace2018

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CASTROVILLARI – «Quest’oggi vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità. E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra». Monsignor Francesco Savino, Vescovo della Diocesi di Cassano all’Jonio, ha celebrato stamane la Messa della Pace che di fatto chiude la parte di appuntamenti dedicati ai gruppi ospiti dell’edizione 2018 dell’Estate Internazionale del Folklore. Presso il Santuario della Madonna del Castello sono convenute le rappresentanze di Polonia, Corea del Sud , Ecuador, Francia, Martinica, Messico e naturalmente Italia, che al di là della loro fede religiosa si sono unite in un grande abbraccio affinchè la pace superi ogni barriera perché è un bene di tutta l’umanità. «La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato» ha ribadito il presule della chiesa cassanese che nel corso dell’omelia non ha dimenticato le vittime della tragedia del Raganello. «A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere a ciò che è successo a Civita tra le bellissime Gole del Raganello, dove hanno perso la vita 10 nostri fratelli. Quante storie in una tragedia, figli rimasti orfani, mogli e mariti rimasti vedovi. Da non abbandonare in questo momento di dolore. È l’ora della preghiera, della meditazione profonda del dolore per questa sciagura umana». L’Estate internazionale del Folklore, che per volontà del patron Antonio Notaro ha fermato gli spettacoli dal 20 agosto – giorno della tragedia – fino a ieri, stasera ritorna in piazza Municipio per il gran finale, dedicato alle vittime del Raganello. Durante la celebrazione ciascun componente dei gruppi ha letto nella propria lingua un messaggio di pace e, durante l’offertorio, ha consegnato a Don Carmine De Bartolo, alcuni doni della propria terra.