Megalotto Sibari – Roseto. Si ripristini il finanziamento o sarà mobilitazione

ss106 lavori in corso

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SIBARI – Sindacati sul piede di guerra e pronti alla mobilitazione se non sarà ripristinato il finanziamento del 3° Megalotto Sibari – Roseto Capo Spulico. Cgil, Cisl e Uil regionali, comprensoriali, unitamente alle federazioni di categoria degli edili Provinciali e Regionali, hanno denunciato l’ennesimo scippo ai danni della Calabria. «Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, a seguito dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti, che avrebbe rilevato carenze nel progetto di realizzazione del 3° megalotto della strada statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico, ha ritirato la delibera Cipe che assegnava le risorse necessarie all’avvio dei cantieri». Per i sindacati la Calabria ancora una volta «viene depredata di risorse ad essa destinate e riteniamo inaccettabile questo ulteriore scippo ai danni dei Calabresi». Chieste immediatamente al Governo nazionale e regionale le delucidazioni nel merito di questa vertenza «anche in considerazione del fatto che il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, giusto ieri, con propria nota, esprimeva preoccupazione “solo” per l’incertezza sull’avvio dell’opera». Per la triplice la «Calabria non può permettersi di rimanere isolata dal resto del Paese, poiché l’ammodernamento della SS 106 è di fondamentale importanza per lo sviluppo socio-economico del territorio che altrimenti risulterebbe condannato all’isolamento. Pretendiamo di conoscere la natura dei rilievi mossi affinché siano chiare le responsabilità e la gente di Calabria possa sapere quali interessi, privati o istituzionali, stanno nuocendo allo sviluppo del mezzogiorno e nel mezzogiorno». Pertanto i sindacati di categoria «ritengono non più rinviabile un immediato incontro con i vertici dell’Anas, alla presenza del Presidente Oliverio, affinché si superino immediatamente tutti gli ostacoli burocratici e si ripristini immediatamente il finanziamento del 3° megalotto. In assenza di celeri ed immediate risposte ed in mancanza di una pronta soluzione che porti alla cantierizzazione dei lavori non ci sarà alternativa alla mobilitazione a difesa della dignità della Calabria».