CASTROVILLARI – Ci sono due priorità evidenziate nella lunga audizione del direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, nel corso del consiglio comunale di Castrovillari dedicato alla questione sanità. La prima e quella più significativa è la volontà «collaudare ed utilizzare le sale operatorie nuove» superando quelle criticità che in fase di progettazione e realizzazione le hanno rese «non collaudabili» come ha riferito lo stesso Dg dell’Asp cosentina. Nel corso della sua audizione, infatti, ha riferito che fino ad una settimana fa non è stato «possibile reperire il progetto esecutivo». Un fatto di una gravità assoluta che ora con le ditte incaricate della loro realizzazione ed un tecnico di parte dell’Asp verrà affrontato per capire quali sono gli elementi che non consentono il collaudo al fine di intervenire in tempi rapidi ed offrirle all’utilizzo dei medici e dei cittadini che attendono un sistema sanitario efficiente ed efficace nella risposta. La seconda è una priorità – invito che è quella di uscire dalla «logica ospedalocentrica che deve essere superata» attraverso il potenziamento del territorio attivando le Uccp e le Aft che possono fungere da filtro per i codici bianchi e verdi, evitando che arrivino in ospedale affollando il Pronto Soccorso a danno delle emergenze vere. Su questo punto la direzione dell’Asp ha già avuto un incontro con i sindacati di medicina generale per portare avanti l’aggregazione dei medici di medicina generale che consenta l’apertura di poli ambulatori h24 uno per ogni distretto che possano rispondere alla domanda che arriva dai territori. Su questa fase esiste «già il palcet dei medici medicina generale» e la prossima settimana si potrebbe dare il via a questo atto deliberativo. Ma sostanzialmente nulla più di questo è stato il frutto della audizione del numero uno della sanità cosentina che non ha saputo dare tempi e risposte rispetto alle emergenze e le urgenze che il territorio – attraverso i sindaci – reclama da più tempo. Mauro ha ribadito che tra i nodi critici della lentezza della risposta alle richieste del territorio c’è sostanzialmente il lungo periodo di commissariamento ed il blocco del turnover che non ha permesso fino a qualche anno fa «il ricambio degli operatori». Ma la sostanza è che oggi che i concorsi si fanno poca è la risposta dei possibili candidati e chi vince un posto può essere poi spostato o decide di trasferirsi ad altra sede. Questioni che hanno lasciato perplessi molti amministratori che hanno così richiamato – come fatto dal Sindaco di Frascineto, Catapano – l’urgenza di dover spostare il confronto su un tavolo nazionale per reclamare uno stato di diritto – quello alla salute – che oggi manca e segna una profonda demarcazione per fare del Pollino un paese civile.