Martino ha un ufficio, ma non ha gli strumenti per lavorare

Francesco Martino

Francesco Martino

 

CASTROVILLARI – C’è una missiva delle Ferrovie della Calabria che sembrava aver squarciato il velo d’indifferenza calato sulla vicenda di Francesco Martino, dipendente dell’azienda regionale dei trasporti – affetto da insufficienza renale cronica – finito in dialisi da circa otto mesi. La sua storia di battaglie scritta a carte bollate per vedersi riconosciuto un diritto sembrava avesse preso una piega “vittoriosa”. Con il protocollo Csa/000726 la direzione aziendale in data 22 febbraio gli ha comunicato che le mansioni da svolgere presso l’attuale sede di servizio – Castrovillari – erano quelle di attività di «assistenza alla clientela, fornendo anche tramite telefono, informazioni sui servizi offerti dall’azienda ed in particolare sulla rete automobilistica, sulle tariffe e sulle eventuali interconnessioni», la «gestione dei reclami» e la «istruzione delle relative pratiche e successivo inoltro agli uffici competenti»; l’attività di «supporto all’ufficio degli addetti all’esercizio», vale a dire il protocollo corrispondenza ed altri incarichi prima svolti da altri colleghi. Dopo essere stato costretto a sedere in auto per quindici mesi, in assenza di un ufficio ed in cerca di una dignità occupazionale Martino aveva sorriso per il risultato raggiunto. Peccato però che dal giorno dopo, ritornando alla sua postazione, la scrivania era rimasta quella di sempre. Vuota, senza un telefono ed un computer per svolgere le mansioni assegnate.