La fotografia è sempre la stessa: spazi inadeguati e carenza di personale. Nella sanità calabrese tutto è da rivedere, riorganizzare e rafforzare in termini di uomini e donne in servizio. Lo continua a sottolineare il tour negli ospedali calabresi del consigliere Ferdinando Laghi, del gruppo De Mastris Presidente. Oggi è stata la volta del pronto soccorso dell’Annunziata di Cosenza, alla quale hanno partecipato il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, Gianfranco Filippelli; il direttore sanitario, Franco Rose; il
Primario del Pronto Soccorso, Pietro Scrivano e il direttore dell’unità operativa di terapia intensiva, Pino Pasqua.
«Anche a Cosenza abbiamo visionato nel dettaglio le specifiche di questo reparto – ha dichiarato Laghi – e abbiamo trovato le solite carenze che caratterizzano la sanità calabrese come quella del personale sia amministrativo che sanitario. È evidente, però, che ci sono spazi che stanno cercando di essere adeguati, e quindi riorganizzati ed ampliati, ma che restano comunque insufficienti». A preoccupare, quindi, è la forte insufficienza di organico non solo per le ricadute negative per il Pronto Soccorso ma, più in generale, fondamentale per poter rendere fruibili e attivi i posti letto nei reparti tutti.
«È evidente poi – continua Laghi – che l’ospedale di Cosenza, unico hub della provincia, è il terminale di tutta la filiera sanitaria e pertanto, per evitare che esploda più di quanto già non avvenga, è necessario creare una sanità territoriale e non smantellare gli spoke e le strutture sanitarie del territorio».
Il nodo cruciale della riorganizzazione dei servizi è quella delle assunzioni. «Se non si fanno a tamburo battente i concorsi e non si monitorano l’andamento di questi concorsi, come tutti chiedono, queste criticità non si risolveranno mai. L’attività amministrativa dell’Asp di Cosenza – conclude il capogruppo in Consiglio regionale di De Magistris Presidente – non è rispettosa di queste esigenze. Il Governo aziendale deve lavorare in questa direzione, ma gli Uffici devono organizzare e promuovere questo aspetto con assai maggiore solerzia, perché, allo stato, non vi sono risposte adeguate».
La visita del consigliere si è poi estesa al Centro Unico di Prenotazione (Cup) dell’ospedale civile, dove si è riscontrato, anche questa volta, una struttura inadeguata per il bacino d’utenza e per il comfort degli utenti stessi. La zona d’attesa per i prelievi, ad esempio, è all’aperto e quindi esposta ad ogni variazione climatica.