E’ un racconto pieno di emozione, che fa rivivere le ore di angoscia di quel 20 agosto 2018 quando nel Raganello un’ondata di piena improvvisa spazzo via dieci vite. Sono i sopravvissuti, escussi ieri nel corso del processo che si svolge presso il Tribunale di Castrovillari, a ricordare i minuti, gli attimi di terrore di quella tragica giornata che ha segnato per sempre le loro vite.
«Ero nel letto del torrente Raganello, con me c’era anche mia moglie e altre persone che non conoscevo, eravamo vicino a un grande masso, quando ho sentito un forte rumore e subito dopo ho iniziato a vedere una grande massa di acqua che usciva dalle gole, immediatamente ho gridato e ho invitato tutti a salire sul masso. Il livello dell’acqua cominciava a salire e abbiamo allertato i soccorsi. Nella grande massa d’acqua abbiamo anche scorto la presenza di persone» ha riferito Saverio Guarascio, una delle persone che quel nefasto pomeriggio si trovava nel torrente. Saverio Guarascio, insieme ad altre persone, tra cui anche la moglie di Gianfranco Fumarola, una delle dieci vittime della tragedia) ha parlato davanti ai giudici che seguono la vicenda penale che cerca di fare luce sulle eventuali responsabilità di quelle morti.
Dopo di lui sono stati escussi, separatamente, i coniugi Oliva, Loredana Parrotto e Omar Oliva che quel lunedì erano andati a Civiya insieme a un’altra famiglia, ma non fecero nessuna escursione nelle Gole. «Siamo arrivati a Civita intorno alle 13. Eravamo dieci persone. Siamo andati in un Ufficio che era in piazza per avere delle informazioni. Poi abbiamo preso la navetta e siamo scesi all’area pic nic, dove siamo rimasti circa una ora. A un certo punto abbiamo visto un gruppo di escursionisti scendere, tutti con il caschetto rosso tranne uno che lo aveva di diverso colore, doveva essere la guida». Uno dei coniugi Oliva ha chiesto alla guida: «pioverà? Come risposta ho ricevuto – ha affermato Loredana Parrotto – spero di no. Verso le 15, mentre facevamo delle foto, vicino al grande masso presente nel letto del torrente abbiamo sentito gridare: Salite! Salite! E siamo saliti. Dopo pochi minuti abbiamo visto passare una massa d’acqua, dentro la quale si notato anche persone con caschi».
L’udienza riprenderà il 24 febbraio con un nuovo passaggio che servirà a cristallizzare i tragici eventi di quella giornata nefasta ancora viva nel cuore di tutti.