CIVITA – Un viaggio nell’anima più profonda e inesplorata del Pollino, il parco italiano compreso tra le regioni di Calabria e Basilicata. Un racconto unico delle sue vette, la biodiversità, gli sport outdoor da compiere nel corso dell’anno, la sua immensa varietà gastronomica, ma anche un tour alla scoperta dei borghi meravigliosi, delle tradizioni culturali e religiose, delle botteghe del gusto dove i prodotti tipici trovano la loro casa e la valorizzazione più giusta, oltre ai locali dove gli chef locali valorizzano le identità alimentari di un’area protetta che è inserita nella rete dei Geoparchi Unesco e si è vista rinnovare la Cets. Un’area naturale, la più antropizzata d’Italia, che sotto la presidenza di Domenico Pappaterra sta vivendo una delle sue parentesi più splendide di rilancio e che entra di diritto nella rete de Le Guide ai piaceri e sapori edita da Repubblica per il gruppo Gedi. Un lavoro editoriale prezioso che si unisce alle attività di valorizzazione e divulgazione del Parco Nazionale del Pollino che mercoledì 30 ottobre è stato presentato nella Sala Isma del Senato ed ora “ritorna a casa” per la presentazione a Civita venerdì 8 novembre. A salutare l’uscita ufficiale della guida a Roma c’erano il presidente del Parco Domenico Pappaterra, il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa, il ministro dell’ambiente Sergio Costa, i tre sottosegretari di governo Roberto Morassut del Ministero dell’Ambiente, Anna Laura Orrico del Ministero per i Beni e le Attività culturali e Salvatore Margiotta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’ex ministro dell’ambiente e presidente della Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio, il dirigente della Divisione II – Biodiversità, aree protette, flora e fauna del Ministero dell’Ambiente Antonio Maturani, il critico d’arte e testimonial della guida Giuseppe Appella e il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri a sottolineare la forte attenzione al Pollino da parte del mondo istituzionale che oggi rappresenta una buona prassi a livello nazionale e internazionale da cui prendere spunto. La presentazione nella Sala Isma è stata l’occasione per il ministro dell’ambiente Sergio Costa di confermare il lavoro fatto fino a questo momento dal suo dicastero per i parchi nazionali ovvero quello di fornire nuovi supporti finanziari per incrementare lo sviluppo e la tutela. «Ho tenuto molto a essere presente a questo appuntamento perché in passato sono stato comandante regionale del Corpo Forestale della Basilicata, operando nei territori del Parco del Pollino e a questi luoghi sono molto legato – ha spiegato il ministro dell’ambiente Sergio Costa, sfogliando l’album dei suoi ricordi – In questi parchi noi ci dobbiamo credere. Sono lo scrigno della natura del Paese. Sono diversi fra loro ma complementari. Preservare i parchi significa conservare per i posteri e attendo con grande impazienza che ne entrino di prossimi. Per la prima volta ho indirizzato le risorse del ministero verso i parchi facendo arrivare nelle loro casse 85 milioni di euro. Il prossimo anno supereremo i 100 milioni. Abbiamo il dovere di non fare andare via le persone dalle nostre montagne e dalle nostre colline per dare continuità alle biodiversità; si potrebbe impiegare, ad esempio, una fiscalità di vantaggio come sostegno a chi vive in quelle zone per sistemare la propria casa o alle aziende green che vi operano. Se riusciremo a fare tutto questo noi avremo nuovi territori che vorranno creare parchi e zone protette. Per il Parco del Pollino ho queste prospettive e sono venuto qui proprio per proporvele». Prima dell’intervento del Ministro dell’ambiente, il direttore de Le Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa ha spiegato il lavoro fatto per la realizzazione del volume sul Pollino. «È una guida veramente bella e questo avviene perché il Parco del Pollino è bello – dice il direttore – Se tutti conoscessero il sistema di difesa della natura attuato dai parchi in Italia ci sarebbe da essere orgogliosi. Il Pollino ha sempre mostrato grande forza e grande bellezza. È una cosa che si percepisce subito visitandolo. Il successo di questa guida è al di sopra di ogni nostra aspettativa. È l’emblema dell’Italia che funziona e io sono molto orgoglioso di aver fatto questo lavoro».Orgoglioso è il Presidente del Parco Nazionale del Pollino che vede concretizzarsi un lavoro che parte da lontano. «Abbiamo fatto tutto questo per far conoscere ancora di più uno dei parchi più estesi d’Europa in cui vivono moltissime persone e che mette insieme due regioni e tre province – spiega Pappaterra – Da un lato perseguiamo le linee che ci dà il Ministero dell’Ambiente che sprona i parchi a stare dalla parte della sostenibilità ambientale e dall’altro cerchiamo di mettere in atto un turismo sostenibile. Le nostre attività di comunicazione vanno in questa direzione e scegliendo questa collaborazione con Le Guide di Repubblica abbiamo voluto rinnovare lo spirito di fiducia verso le nostre zone. La Guida presenta le tantissime bellezze del Parco del Pollino ed elenca i numerosi operatori turistici presenti sul territorio, inoltre abbiamo inserito le pratiche positive che hanno fatto del Parco una struttura di riferimento per il contesto nazionale e internazionale. Nei giorni scorsi a Siviglia abbiamo avuto la conferma della nostra presenza nella rete dei Geoparchi Unesco e il 2 dicembre, a Bruxelles, riceveremo la Carta Europea per il Turismo sostenibile nella fase due, dopo aver sostenuto la prima. Il nostro è un Parco che racconta la storia intrecciata alla natura sperimentando nuove forme di turismo».