La fideiussione della discordia. D’Angelo non firma e si dimette

Giacomo DANGELO

Giacomo DANGELOCASTROVILLARI – Sarebbe un vero e proprio ammutinamento al potere politico che lo ha nominato il motivo che ha spinto Giacomo D’Angelo, presidente della Pollino Gestione Impianti, a rassegnare le dimissioni alla guida della municipalizzata del Comune di Castrovillari. Il professionista chiamato dal 2012 – primo anno di governo Lo Polito – alla presidenza della società partecipata costituita per progettare, costruire e gestire impianti di distribuzione di gas per usi civili, a sorpresa ha fatto pervenire sul tavolo del primo cittadino la sua lettera di dimissioni che è stata ratificata dal consiglio di amministrazione della società lo scorso 17 ottobre, aprendo un caso politico inaspettato. Ma dietro questo gesto repentino per il numero uno della società che gode di ottima salute finanziaria, ed esprime fatturati importanti con segno positivo, ci sarebbe la mancata volontà di firmare la fideiussione bancaria che avrebbe garantito alla società consorella Gas Pollino (che si occupa della vendita di energia e gas da riscaldamento) di superare il problema di liquidità alla quale la costringono anche e soprattutto gli enti e le strutture pubbliche che non pagano con regolarità i debiti per i servizi forniti. Ma tra le righe di questo rifiuto si legge anche un inizio di resa dei conti tra l’attuale presidente della Gas Pollino, Antonio Viceconte, ed il suo pari grado, D’Angelo, che nel recente passato – quando Viceconte era consigliere comunale – sollevò il problema di incompatibilità del presidente della Pollino Gestione Impianti alla guida della municipalizzata per conflitti di interesse che tiravano in ballo anche la struttura dirigenziale, chiedendone le dimissioni. Una vicenda che arrivò all’inizio della campagna elettorale che provava a riportare Lo Polito alla guida della città dopo le dimissioni di 9 consiglieri. Non poco tempo fa l’Amministrazione avrebbe chiesto a Presidenti e direttori delle due municipalizzate di collaborare, caduto nel vuoto. L’atto di rigettare la firma della fideiussione a garanzia della consorella davanti ad un istituto bancario sembra quasi l’inizio di una guerra aperta. Senza contare che ora Lo Polito si trova nell’incombenza di dover nominare un nuovo presidente per la Pollino Gestione Impianti che mantenga gli equilibri politici della sua maggioranza da poco uscita dalla rimodulazione di giunta, ma che sia pronto ad intestarsi la responsabilità di garantire la prosecuzione del negozio giuridico di garanzia per la Gas Pollino.