La cultura dell’accoglienza inizia dalla scuola. Il Pitagora – Calvosa si confronta sullo Sprar

istruzione sprar

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CASTROVILLARI – Incontrare gli studenti e dialogare con loro per superare le diffidenze, approfondire i temi dell’accoglienza. Così gli studenti dell’Istituto Superiore per ragionieri e geometri di Castrovillari hanno dialogato con gli operatori del programma Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti asilo e Rifugiati) al fine di spiegare il senso dell’azione di accoglienza intrapresa dal Comune di Castrovillari. Dopo i saluti del Dirigente Scolastico, Bruno Barreca, il quale ha porto anche un messaggio di benvenuto al rifugiato venuto a offrire la propria testimonianza, e l’introduzione dell’Assessore alle politiche sociali, Pino Russo, gli studenti sono stati condotti alla riflessione dall’associazione Integrando.Sì e dal Cidis onlus, ente gestore “Mar’Haba”. Deborah La Rocca e Mariuccia Macrino, oltre ad aver avviato l’attività con la visione di un filmato e di una presentazione multimediale, hanno fatto luce su molti luoghi comuni che spesso sono scioccamente associati all’idea dell’immigrato. E’ stato subito chiarito che accogliere è un dovere mentre essere accolti è un diritto sancito dalla Costituzione di Ginevra e dall’art.10 della nostra Costituzione, le quali stabiliscono le regole del diritto d’asilo. Gli studenti, già sensibilizzati dagli insegnanti, si sono fortemente emozionati ascoltando Il racconto del difficile viaggio di un rifugiato attraverso il mare nostrum. «La giornata è stata proficua – afferma la scuola in un comunicato stampa – è con i giovani che bisogna partire per abbattere sterili pregiudizi, attraverso la loro consapevolezza si favorisce la costruzione di una comunità in grado di comprendere che la diversità è un valore e che lo straniero non deve essere assolutamente percepito come una minaccia, così da scongiurare ogni possibile rischio di una guerra fra poveri; una civile accoglienza non può che generare la pacifica convivenza ed una vera integrazione che migliora tutti, in quanto la contaminazione è arricchimento reciproco; è compito della scuola, inoltre, favorire la costruzione di persone in grado di relazionarsi con il mondo intero nella sua affascinante eterogeneità».