La città ricorda Nicola Calipari, intitolando una strada al servitore dello Stato

Calipari inaugurazione strada

Calipari inaugurazione strada

 

CASTROVILLARI – Uomo dello Stato, servitore vero, appassionato, diretto, tenace e semplice. Nicola Calipari è stato ricordato così nel corso della intitolazione della strada che porterà il suo nome. Una strada non qualunque, ma quella che a nord dell’abitato conduce al complesso residenziale dedicato alle forze dell’ordine. Un momento commovente, di ricordo, alla presenza della moglie Rosa Villecco, del Sindaco della Città, Domenico Lo Polito, del Vescovo della Diocesi, Monsignor Francesco Savino, del Siulp nella persona di Luciano Lupo, segretario provinciale, che ha chiesto all’amministrazione l’intitolazione della strada attraverso il referente locale del sindacato, Ruggero Altimari. La piccola ma significativa cerimonia è servita, anche alla presenza di molte autorità civili e militari e di una rappresentanza degli scout di cui il funzionario del Sismi fu educatore nella città di Reggio Calabria, a sottolineare il «bisogno di valori» e di appartenenza «allo Stato» che questi uomini continuano a tramandare anche dopo la loro morte, ha affermato Domenico Lo Polito. Nicola Calipari «è stato un vero servitore dello Stato» ha aggiunto Luciano Lupo del Siulp ricordando anche l’impegno operativo del funzionario che per molti anni ha ricoperto incarichi di responsabilità presso la squadra mobile di Cosenza. A rappresentare il suo lavoro cosentino è arrivato anche l’Ispettore Superiore Francesco De Marco che ha lavorato con Calipari alla Squadra Mobile di Cosenza. Commossa e partecipata la presenza di Rosa Villecco, moglie di Calipari, che ha ringraziato l’amministrazione ed il Siulp per la sensibilità dimostrata ed ha ricordato ai ragazzi presenti il bisogno di fare «memoria» per ricordare esempi di uomini che hanno sacrificato la loro vita per permettere a noi tutti di godere dei diritti che oggi sembrano quasi scontati. E’ stato il Vescovo Savino a benedire i presenti e la stele a memoria del sacrificio, ancora bisognoso di verità completa, del funzionario di Polizia ucciso a Bahgdad mentre portava in salvo Giuliana Sgrena, la giornalista de Il Manifesto che era stata rapita nel febbraio 2005. Un pensiero è stato rivolto alle forze dell’ordine che quotidianamente sono «presidio di legalità per il fine ultimo della giustizia». «Intitolare una strada significa riscoprire l’importanza della memoria». Un abbraccio sincero il presule di Cassano all’Jonio lo ha rivolto alla moglie di Calipari per aver «ridato cuore alle emozioni, alla morte di un compagno di vita» e non per ultimo alle donne che «ci aiutano a scoprire la bellezza della vita».

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