Ci sono i sindaci con la fascia tricolore (finalmente tanti tutti insieme), c’è la Diocesi con il Vescovo Savino, ci sono le assocazioni, le scuole, i singoli cittadini. Lo scatto di orgoglio che tutti si attendevano finalmente è arrivato: il diritto alla salute va difeso in maniera complessiva. E’ il messaggio forte che arriva dalla mobilitazione in corso nei pressi dell’Ospedale Spoke di Castrovillari e che ha visto i sindaci del territorio del Pollino, della Sibaritide e della Valle dell’Esaro compatti nella risposta univoca all’appello lanciato dal tavolo permanente alla salute che nei giorni scorsi aveva lanciato la mobilitazione del territorio.
«Qui siamo in un territorio che ha già avuto la salute negata – ha ricordato il consigliere Ferdinando Laghi – e questo è un punto di partenza in questa vertenza della sanità – ha sottolineato ancora il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito – rispetto alla quale i vertici dell’Asp di Cosenza non potranno continuare ad essere sordi, muti e ciechi».
Troppi i servizi non attivi da tanto tempo, tra i quali – è stato ricordato da tutti gli amministratori – c’è la riabilitazione intensiva fisiatrica che l’ospedale di Castrovillari attende da oltre dieci anni. E poi c’è il tema del personale e le sale operatorie inaugurate troppe volte per dar sfoggio alla politica di ogni colore di far passerella all’ombra del Pollino e che attendono il collaudo e la messa in funzione definitiva, per rispondere alle necessità di un territorio grande e dove la «tutela del diritto alla salute ad oggi è negato» ribadiscono dalla piazza.
La razionalizzazione negli anni «ha prodotto tagli lineari che hanno creato solo disastri» hanno ricordato durante gli interventi i vari rappresentanti politici del territorio e delle associazioni. Serve ascoltare di più i territori, ripartire dalle necessità delle quali istituzioni e associazioni sanno farsi garanti e portavoci.