CASTROVILLARI – Nel piano per l’emergenza Coronavirus la Regione Calabria l’ospedale di Castrovillari «non lo aveva contemplato». Ad inserirlo nella programmazione della provincia di Cosenza è stato un atto dell’Asp bruzia. Ma dopo i primi giorni di emergenza si è capito che la struttura era «incoerente con la programmazione regionale e non in sicurezza» per questo è stato “declassato” almeno in questa fase dell’emergenza regionale ed i pazienti positivi trasferiti ad altre strutture regionali. Lo ha affermato senza tema di smentite nel corso di un intervista in diretta ai microfoni della Tgr Rai Calabria Antonio Belcastro, dirigente generale del dipartimento regionale Tutela della Salute, ricordando che la scelta della Calabria è quella di concentrare i ricoveri e le forze sanitarie negli hub regionali che diventeranno «riferimento» per questa prima fase all’interno dei quali sono stati «creati padiglioni isolati» e dove si stanno potenziando i posti letto. Potrebbe essere possible che con «l’evoluzione dello scenario» si prenderanno in considerazione anche altre strutture sottodimensionate. Ma la regione spera di non arrivare in quella fase di necessità e di concentrare gli sforzi negli ospedali per ora di riferimento. Basti pensare che con alcuni spostamenti sono stati aumentati i posti letto nel reparto di Malattie infettive di Cosenza (+18) così come lo stesso è stato fatto per il Pugliese Ciaccio (+18) e altri 65 posti sono stati recuperati nella riorganizzazione degli ospedali Riuniti, mentre a Germaneto sono 80 le dotazioni di ricovero pronte e crescerano fino a 170 nei prossimi giorni.