L’Oro di Scampia entra nel carcere di Castrovillari grazie a Gianni Maddaloni

maddlaoni lions

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CASTROVILLARI – E’ stato Gianni Maddaloni, il famoso maestro di judo, fondatore della storica “Palestra Judo Star” di Scampia l’ospite particolare della Casa Circondariale “Rosa Sisca” di Castrovillari. La manifestazione, riservata ai soli detenuti, rientra nel progetto “Sport e Legalità” che i Lions Club di Castrovillari hanno avviato con l’Istituto Penitenziario, partito nel mese di Gennaio con la proiezione del Film Tatanka e continuata nei giorni scorsi con la pellicola “L’oro di Scampia” che racconta la storia della famiglia Maddaloni, dei successi dei figli Pino e Marco sui tatami mondiali e olimpici e delle battaglie vinte dallo stesso maestro, quelle più difficili, a far diventare la sua palestra un presidio di legalità in un posto dove la legalità spesso è l’opposto della realtà. Il dibattito, a cui hanno partecipato la Direttrice della Casa Circondariale Maria Luisa Minervino, il II Vice Governatore dei Lions Nicola Clausi, il Presidente del Club organizzatore Michele Martinisi, Roberta Corbo del Circolo Culturale Cinepresi e il delegato Provinciale del Coni Francesca Stancati, ha messo a nudo l’uomo Gianni Maddaloni che ha mostrato con fierezza ad ogni detenuto la medaglia d’oro conquistata dal figlio Pino alle Olimpiadi di Sidney. Maddaloni è il cuore verace della Napoli periferica: la sua Scampia.L’attività de’O Maé, così come viene chiamato, si sposa in pieno con i principi Lions, per il lavoro costante che continua a fare in una società difficile come quella napoletana, togliendo dalla strada e dalla malavita migliaia di ragazzi e portandoli nella sua palestra a due passi dalle famose Vele. Lui, roccia umana, ha parlato ai detenuti come un padre, raccontando le mille difficoltà che la vita gli ha riservato. Snobbato spesso dalle istituzioni, è andato avanti per la sua strada credendo che la forma di riscatto passi attraverso lo sport. Con lo “sport si vince”e si ha “ quella opportunità di riscatto che ognuno di voi deve avere e che io quotidianamente devo dare ai vostri figli”. Una vera e propria lezione di vita quella che oggi Giovanni Maddaloni ha dato ad una platea attenta e fortemente colpita. In una società civile, che spesso non dà la possibilità ai figli di coloro i quali “sono caduti in tranelli”, esiste una realtà che va avanti grazie alla forza e all’intuizione che questo uomo e la sua famiglia hanno avuto. “Nella vita solo osservando le regole, che sono il principio dello sport si può essere vincenti” – conclude Maddaloni che si inchina ringraziando la platea così come nelle arti marziali giapponesi con il “Rei”,  saluto che è un segno di ringraziamento verso il proprio avversario. Oggi nella casa Circondariale di Castrovillari non cerano avversari da battere, ma uomini e donne a cui Giovanni Maddaloni ha lasciato il segno e forse ha dato una speranza in più. 

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