CASTROVILLARI – Da sempre è il fiore all’occhiello della struttura ospedaliera di Castrovillari. Ma ora rischia di diventare il più grande disservizio che si porta con se il dramma di non poter essere più reparto salvavita. Tutto per un guasto ad un letto operatorio collegato alla macchina dell’angioplastica che nessuno si assume la responsabilità di riparare. E’ l’ultima drammatica storia di burocrazia che offende il diritto alla salute che coinvolge l’ospedale Spoke di Castrovillari ed in particolare il reparto di Emodinamica diretto dal primario Giovanni Bisignani. Venerdì scorso al termine di un’operazione il letto meccanico che si muove supportato dagli strumenti di alta tecnologia per effettuare l’angioplastica si è bloccato. Un “normale” inghippo tecnico superabile con il rapido intervento della ditta che si occupa dell’assistenza di questi macchinari e la possibilità di continuare ad offire ai pazienti e soprattutto a potenziali infartuati il servizio salvavita che è diventato punto di riferimento per l’intera Calabria e che offre dati confortanti rispetto alla migrazione ospedaliera in ingresso verso questo presidio avanzato di chiururgia ed assistenza cardiologica che più volte ha fatto scuola nell’ambiente sanitario nazionale, proponendo intervento di alta professionalità unici in Italia. Ma la burocrazia ha reso impossibile quello che dovrebbe essere la routine. Da venerdì il tavolo operatorio è rotto e continua ad essere tale perchè nessuno si assume la responsabilità di firmare la richiesta di intervento, con conseguente pagamento delle spese di assistenza tecnica, che permetterebbero di aggiustare il tavolo e ripristinare un servizio che oggi si vede costretto – in caso si emergenza – di rifiutare ricoveri di persone infartuate che dovrebbero correre verso Cosenza con il rischio di morire in autoambulanza durante il trasferimento. Senza contare che almeno 5 pazienti ricoverati in reparto attendono invano di poter eseguire la coronografia per la quale era stati ricoverati. Un’assurdità se si pensa che proprio il commissario per il piano di rientro, Cotticelli, tempo fa aveva chiesto addirittura di estendere questo prezioso servizio h24. Ed ora invece è chiuso per una firma mancante.