CASTROVILLARI – «La necessità è insistere sul Governo perché pubblichi al più presto il decreto dell’articolo 42 e si proroghi la Cassa Integrazione straordinaria in scadenza a settembre 2017». Ma allo stesso tempo Antonio Di Franco, segretario generale comprensoriale della Fillea Cgil, di ritorno da Roma stringe tra le mani un importante accordo sottoscritto tra il colosso tedesco Heidelberg Cement, ormai proprietario a tutti gli effetti di Italcementi, e le organizzazioni sindacali per la mobilità volontaria che mette sul tavolo preziosi incentivi per i lavoratori e le aziende che decidessero di invertire sul territorio assumendo manodopera dell’opificio che decidesse di fuoriuscire dall’impianto. Certo la priorità per il sindacato è quella di sollecitare il Governo a comunicare a breve termine la proroga della Cgis per la vertenza Italcementi. Ed in tal senso «chiediamo – ha aggiunto il sindacalista – alla deputazione calabrese, che si è dimostrata molto vicina alla nostra vertenza, di far pressione sul governo e per conoscere lo stato dell’arte del confronto sul piano industriale con la nuova proprietà». Ad oggi la società tedesca che ha assorbito al suo interno quella italiana del cemento ha confermato di voler rispettare il piano industriale varato nel dicembre del 2015. Ma nel nuovo accordo privato siglato ieri nella sede di Federmaco a Roma tra azienda ed OOSS ci sono disponibili, forse per la prima volta in Calabria in un asse che non riguarda soldi pubblici, centinaia di migliaia di euro di cui potrebbero beneficiare le imprese. Una dote sociale non indifferente che coinvolgerebbe i lavoratori che decidono – per motivi personali – di voler fuoriuscire dall’impianto, e le aziende che assumendo la manodopera potrebbero approfittare di un contributo di 21mila euro per la formazione ed il pagamento del primo anno di stipendio. Un gruzzolo di circa 40 mila euro per lavoratore che, legata alla decontribuzione prevista dallo Stato, potrebbe essere un appeal importante per aziende che scegliessero di ricollocare all’esterno i lavoratori dello stabilimento di Castrovillari. Ma accanto a questa novità la partita della vertenza Italcementi resta il nodo cruciale per la quale si chiede anche alla Regione Calabria di far pressione su imprenditori per attrarre investimenti sulla Calabria che facciano ripartire il settore, ridando speranza alle famiglie ed ai lavoratori. Oggi l’assemblea con i lavoratori per comunicare gli sviluppi del tavolo romano celebrato due giorni fa.