CASTROVILLARI – Potrebbe essere un anno difficile per i lavoratori dell’Italcementi di Castrovillari quello che sta per iniziare. La rappresentanza sindacale della Fillea Cgil, con il segretario comprensoriale Giuseppe De Lorenzo, ha paura che la nuova proprietà si prepari «ad abbandonare la Calabria». Il sospetto è arrivato alla luce dell’esito dell’incontro con il presidente Mario Oliverio, l’assessore Barbalace, ed i vertici di Heidelberg Cement svolto giovedi presso la regione Calabria. Doveva essere il momento del rilancio del sito produttivo di Castrovillari, quello nel quale sondare eventuali progetti di riconversione dell’opificio ai piedi del Pollino, ed invece le rappresentanze sindacali ed i sindaci dei comuni di Castrovillari, Frascineto e Civita – rispettivamente Domenico Lo Polito, Angelo Catapano e Alessandro Tocci – si sono sentiti dire che qualora il governo italiano non prorogherà gli ammortizzatori sociali per i lavoratori in cassa integrazione, si prospetta il licenziamento di 34 unità lavorative. Le altre trentuno che resteranno all’interno dell’impianto serviranno per mantenere il centro di macinazione, unica prospettiva occupazionale per la proprietà. Una mazzata tra capo e collo per le sigle sindacali che sono certe che sia il preludio perché il colosso del cemento abbandoni la Calabria definitivamente. E sembra quasi di rivedere il film del lento declino dell’impianto di Vibo, ormai chiuso. Lunedì l’assemblea dei lavoratori deciderà il da farsi rispetto alle ultime notizie. Resta sempre in piedi l’accordo di mobilità volontaria che permetterebbe preziosi incentivi per i lavoratori e le aziende che decidessero di invertire sul territorio assumendo manodopera dell’opificio che decidesse di fuoriuscire dall’impianto. Ma ora l’obiettivo è quello di fare pressione sul governo centrale perché più presto il decreto dell’articolo 42 e si proroghi la Cassa Integrazione straordinaria in scadenza a settembre 2017.