Intitolate a Emanuela Loi e Gino Bartali due strade cittadine

loi bartali

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CASTROVILLARI – Altre due strade saranno intitolate a Castrovillari prossimamente. Una a Emanuela Loi e l’altra a Gino Bartali. Lo ha deliberato la giunta comunale nei giorni scorsi. La prima è quella privata a circolazione pubblica che conduce alla sede del nuovo Commissariato di PS su via xx Settembre e l’altra riguarda il tratto di salita, denominata anche Dolcetti. Emanuela Loi è la poliziotta sarda deceduta a Palermo 19 luglio 1992, morta nella Strage di via D’Amelio, l’attentato di cosa nostra al giudice Paolo Borsellino. Fra le prime donne poliziotto adibite in Italia al servizio scorte- ricordano le cronache-  fu la prima agente donna della Polizia di Stato a restare uccisa in servizio. Il 5 agosto 1992 le è stata conferita la Medaglia d’oro al valor civile per la dedizione e il coraggio espressi nel servizio, fino al sacrificio della propria vita.  La slaita di Dolcetti sarà intitolata a Bartali,
indimenticabile ciclista su strada e dirigente sportivo, nacque a Ponte a Ema il 18 luglio 1914 e morì a Firenze il 5 maggio del 2000. Professionista dal 1934 al 1954, vinse tre Giri d’Italia  del 1936, del 1937 e del 1946 nonché i Tour de France  del 1938 e del 1948, oltre numerose corse tra gli anni trenta e cinquanta, tra cui quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia. Nel 2013 fu dichiarato giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale.  “Due persone diverse, con una differente attività, sensibilità e sguardo sull’esistente, ma sicuramente-ha commentato il Sindaco, Domenico Lo Polito, sottolineando queste nuove scelte- con un Cuore simile nel mettersi a disposizione dell’Altro e del bene comune, grazie ad una capacità tutta propria di porsi di fronte alla realtà lasciandosi implicare, suscitare e provocare. La passione per l’attività che svolgevano, con sacrificio e amore- aggiunge il primo cittadino -, poi, è un esempio fulgido nella nostra società che richiama e declina anche cosa sono veramente il senso d’appartenenza e operare per la collettività, a partire da quello che uno è e dal lavoro che svolge. Da qui –conclude- la portata della determinazione che esprime ed indica la forza etica ed educativa di queste vite spese che illuminano azioni e dedizioni.”