CASTROVILLARI – Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale ha intitolato l’ex area del Cinema Ariston (compresa tra via del Popolo, Via Carlo Musitano e Via Giuseppe Salerni), al compianto Biagio D’Arienzo, primo sindaco iscritto al Pci della città del Pollino. La scelta di tale luogo risiede nel fatto – come riporta una delibera – «che durante il suo mandato da primo cittadino sollecitò il Ministero dello Spettacolo per il rilascio dell’autorizzazione al signor Celeste di una ulteriore sala cinematografica in città – denominata Cinema Ariston – quando già, proprio la sua Amministrazione, aveva visto nascere il cinema Roma e l’arena del Vittoria». A ricordarlo durante una semplice cerimonia il Sindaco, Mimmo Lo polito, e suo fratello Livio che ne hanno tratteggiato la sua persona tra capacità e qualità. E’ stato Sindaco della Città del Pollino tra il 1952 e 1954. Sulla parete, ove campeggia la targa con l’inscrizione e la sua effige (opera quest’ultima del maestro Francesco Ortale), saranno realizzati dei murales per rappresentare quella gioia, fratellanza e pacificazione di cui era pregno. Indimenticabili il suo impegno e dedizione per Castrovillari come la generosità e disponibilità che profondeva: in sintesi una “grande umanità” e un “pacifista” viscerale, fermo assertore di una effettiva giustizia sociale. Ha fatto parte, inoltre, del Consiglio Comunale di Castrovillari fino agli inizi degli anni settanta, «lasciando nel panorama istituzionale e politico castrovillarese un’impronta importante sul fare politica da uomo onesto, tramandando alle nuove generazioni pure un esempio di gestione amministrativa in cui le azioni erano strettamente legate agli ideali e al rispetto della persona in ogni ambito nonché alla capacità di sapersi rapportare alla realtà cole le esigenze che pone». A ricordarlo attraverso una missiva anche un altro ex Sindaco quale Muzio Saccomanno. «Quando Biagino ha avuto la responsabilità della guida della nostra Città, io ero ancora un ragazzetto proletario qualunque della nostra civita. Ho avuto, molti anni dopo, il piacere di conoscerlo nella sua funzione di educatore scolastico e soprattutto nel corso del non lungo periodo della mia esperienza amministrativa» scrive Saccomanno. «Biagino, con il suo tratto caratteristico, sia fisico che di linguaggio, di una simpatia più unica che rara, era un compagno che amava la sua Città e le sue montagne al quale era impossibile non voler bene. Ed egli ricambiava l’affetto con le sue parole sempre rivolte al bene comune e con il suo sguardo di una dolcezza infinita; il suo motto era “vulimini beni”. Tutte le volte che ci incontravamo si mostrava affettuoso e premuroso di consigli e suggerimenti generosamente offerti parlandoti con la testa un po’ inclinata e guardandoti sempre fisso negli occhi. Biagio, per come dimostra il suo curriculum da Sindaco, non era uno che sfangava la propria vita sdraiato sulla poltrona di casa a pensare e progettare le sorti del popolo sovrano. Saccomanno evidenzia anche e soprattutto il suo lato umano oltre che quello politico “Era un buono ed un pacificatore per eccellenza nello spirito e nell’animo. E la sua bontà, affatto episodica, è stata una costante del suo temperamento che lo ha accompagnato durante l’intero percorso della sua vita. Anche nella scuola, in occasione degli scrutini finali, dalla sua penna non usciva mai un voto di insufficienza perché per lui il voto negativo era uno strumento di distruzione dell’autostima dello studente. Lui si rifiutava di racchiudere la personalità dei suoi studenti nella gabbia dei numeri negativi. Insomma Biagio D’Arienzo è stato si un Sindaco apprezzato e benvoluto ma soprattutto un cittadino che ha saputo conquistarsi un posto speciale nel cuore di chi lo ha conosciuto. Ed io sono tra quelli. Per questo ringrazio il Sindaco Mimmo Lo Polito per aver dedicato alla sua memoria uno spazio vitale ed importante della nostra Città».