Intitolata al padre costituente Costantino Mortati l’area di ingresso al Tribunale

largo costantino mortati

largo costantino mortati

 

CASTROVILLARI – L’area antistante gli ingressi del palazzo di giustizia di Castrovillari da oggi si chiamerà Largo Costantino Mortati. Facendo seguito ad una richiesta promossa dal presidente del Circolo Cittadino dopo una sollecitazione del Presidente di Sezione emerito della Corte di Cassazione, Francesco Marzano, l’amministrazione comunale ha intitolato stamane l’area dedicandola al padre costituente, giurista, nato a Corigliano Calabro in una famiglia di origine albanese (il papà Tommaso era di Civita e la mamma, Maria Nicoletta Tamburi, di San Basile), il 27 dicembre 1881 e deceduto a Roma il 25 ottobre 1985, uomo di grande spessore culturale considerato uno dei più importanti costituzionalisti del novecento. La cerimonia si colloca alla vigilia di un altro grande appuntamento per celebrare i 70 anni della costituzione che vedrà protagonista domani la città di Castrovillari con la presenza del presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi, impegnato in un convegno al Protoconvento Francescano. Un momento voluto per «evidenziare – ha dichiarato Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari – quel patrimonio umano che ha reso possibile la crescita della nostra Nazione e della collettività tra diritti e doveri. E’ con questi sentimenti che l’Amministrazione continua a dare vita a tali riconoscimenti, consapevole che tracce di tale portata sono fondamentali per rendere al meglio la memoria e la storia dell’Italia, nonché comprendere che il ricordo di tali figure affermano che il futuro non può prescindere dall’opera di ciascuno per la costruzione del bene comune, di uno sviluppo equo e prossimo ai bisogni e aspettative delle persone le quali non possono fare a meno di collaborazione e cooperazione per affrontare le nuove sfide che pone ai popoli la realtà». Costantino Mortati, oltre ad essere un eminente costituzionalista, fu docente a Messina, Macerata, Napoli e Roma, partecipò ai lavori della Costituente e fu giudice costituzionale nominato dal Presidente Gronchi; nell’organismo vi rimase fino al 1972, divenendone anche vicepresidente. Nel pensiero giuspubblicistico il suo studio rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per il cultore del diritto pubblico come per il giurista. Infaticabile lavoratore e studioso, anche durante il periodo in cui fu giudice della Corte, Mortati continuò a produrre opere scientifiche ed a impegnarsi per l’attuazione dei valori e dei principi della Costituzione. Per un’attuazione del dettato costituzionale giunse a pensare che fosse necessaria un’azione di stimolo del corpo elettorale. Negli anni Sessanta fu così tra i fondatori del Movimento di opinione pubblica. Si convinse anche della necessità di introdurre nell’ordinamento politico italiano riforme che favorissero la realizzazione concreta dei valori di redistribuzione e partecipazione. Tra le sue ultime opere due spiccano come esempi di un’attività valutativamente orientata. La prima esamina la figura del difensore civico: una delle garanzie offerte al cittadino contro le prevaricazioni dell’amministrazione. La seconda tratta della forma di Stato nel nostro ordinamento, e conferma e approfondisce le sue precedenti scelte politiche e metodologiche per il perseguimento di una democrazia partecipata. A ricordarlo, nella cerimonia, oltre al sindaco della città, anche il presidente del Tribunale, Nattina Praticò, il Procuratore Capo, Eugenio Facciolla, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Roberto Laghi, e il Presidente di Sezione emerito della Corte di Cassazione, Marzano i quali rispettivamente oltre a ringraziare l’Amministrazione per la bella e significativa iniziativa nel segno del 70° della Carta Costituzionale, hanno sottolineato sotto più profili la figura di Costantino Mortati, grande e più autorevole costituzionalista, vicino alle donne, particolarmente attaccato a questa Terra e riferimento per tanti giuristi nonché persona che con il suo lavoro richiama alla Storia della nostra nazione una Cultura ricca di dedizioni ed esempi come la nostra.