Inaugurato lo sportello antiviolenza. Il tribunale punto di riferimento contro la violenza di genere

sportello antiviolenza

sportello antiviolenza

 

CASTROVILLARI – Nasce dalla «sinergia territoriale» che vede coinvolti il Tribunale, in tutte le sue componenti, le istituzioni territoriali, le associazioni di volontariato, lo sportello antiviolenza inaugurato ieri presso il palazzo di giustizia di Castrovillari. Una risposta al fenomeno della violenza di genere in una terra che ha visto episodi cruenti verso le fasce deboli della società come i bambini e le donne. Ancora nelle mente di tutti sono stampate la crudeltà del rogo che ha strappato alla vita il piccolo Cocò a Cassano all’Jonio e l’efferatezza della morte di Fabiana Luzzi, arsa viva dal suo giovane fidanzatino a Corigliano Calabro. Il Presidente del Tribunale di Castrovillari, Caterina Chiaravalloti, alla presenza del presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, del procuratore capo, Eugenio Facciolla, del presidente della corte d’appello di Catanzaro, Domenico Introcaso e del presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati, Roberto Laghi, hanno inaugurato l’esperienza che si pone come obiettivo quello di «diffondere una nuova cultura», come ha ricordato Domenico Introcaso. Nato da una ampia filiera costituita dagli organi giudiziari, affiancati dalle istituzioni locali, i partner sociali, le persone, per compiere «un primo passo significativo» – ha aggiunto Facciolla – per permettere alle vittime di uscire dalla rassegnazione e dalla paura delle eventuali «facendo trovare nel tribunale un punto di riferimento», lo sportello sarà animato dalle associazioni di volontariato che ne costituiscono il cuore operativo. Si pone come «supporto – ha spiegato il presidente del Tribunale – a chi ha necessità non solo di denunciare, di confrontarsi ed avere un dialogo con persone qualificate». La prima esperienza del genere in Italia di cui Castrovillari con l’amministrazione è partner istituzionale di questa primogenitura che – ha sottolineato il sindaco, Domenico Lo Polito – rappresenta un momento importante per «alzare il livello di civiltà di un intero territorio» e sottolineare che questo «palazzo di giustizia non è chiuso in se stesso ma aperto con grande sensibilità verso i temi sociali».