Il Vantisinu castrovillarese al centro di una mostra ideata da Renato Pagliaro

mostra Vantisinu

mostra Vantisinu

 

CASTROVILLARI –  “Rosso Vantisinu”. E’ il titolo della mini mostra dedicata al meraviglioso “vantisinu” abito tradizionale femminile della città di Castrovillari. L’occasione è un compleanno speciale, il 92° anno di attività di Pierremporio 1927. Per lasciare il segno di questo evento nel tempo Renato Pagliaro ha ideato e fatto realizzare, dai maestri ceramisti della “Sofia Ceramiche” di Caltagirone, solo ed esclusivamente sei palle di Natale numerate e firmate, con i decori del suddetto “vantisinu”. Le sorprese non finiscono qui perché le palle di Natale avranno il loro sacchetto realizzato per l’occasione color “warm red”. La mini mostra sarà inaugurata lunedì 2 dicembre alle 10.30 nello spazio Pierremporio 1927 di Castrovillari e durerà fino all’11 gennaio 2020.  Attraverso il ricamo dell’abito nuziale, poi abito di gala, per le donne castrovillaresi si compiva un atto devozionale, un incantesimo d’amore in grado di proteggere, portare gioia e fertilità alla coppia e alla famiglia. Segno distintivo dello status sociale, il ricco abito tradizionale della sposa castrovillarese, impreziosito e personalizzato da ricami simbolici con oro e perle splendenti che ne aumentavano dignità, lusso e prestigio, era intessuto con quel raso in seta rossa carmosina che indicava il flusso di energia tra la natura e l’essere umano, il sangue che da la vita, il fuoco che accende la passione. Superstizione, religione e mito legavano i motivi ornamentali del“vantisinu”: eleganti volute fitomorfe, fiori, di tutte le tipologie, rose, viole del pensiero, campanule, gigli, a mazzi, a tralci, a ghirlande, intrecciati a nastri, nodi d’amore, nappe, ma anche ghirigori e arabeschi orientaleggianti, e, generalmente, tutte le lettere della sposa o le iniziali di entrambi gli sposi. Ogni “vantisinu” racconta una storia d’amore e di bellezza, ogni trama d’oro prometteva fortuna e felicità: cupidi e putti alati, calici e coppe inneggianti al grembo materno, stelle simboli dell’eternità, ma anche molti elementi zoomorfi spesso legati al sovrannaturale come colombe, pavoni, conigli e cigni a rappresentare il profondo legame con il divino, con la sacralità esclusiva di una veste che diventava un vero e proprio gioiello-tesoro.