CASTROVILLARI – Ha l’anima castrovillarese e lo sguardo globale. “U crivu” (letteramente il setaccio) è il quotidiano di informazione e critica dell’edizion 2017 di Primavera dei Teatri. Uno sguardo quotidiano sul festival dei nuovi linguaggi che ci piace tanto, non fosse altro perchè la nostra redazione – quasi due anni fa – propose agli organizzatori del festival un giornale similare in occasione della nostra media partner con l’evento. Ma le cose hanno bisogno di maturare, di sedimentare, di passare nel “setaccio” delle valutazioni prima di essere costruite e messe in opera. Ci ha pensato Teatro e Critica a far nascere, con un manipolo redazionale composto da Rosa Maria Alario, Aretina Bellizzi, Pino Clausi, Katia Colica, Miriam Guinea, Lorena Martufi, quello che era il nostro desiderio. E per questo siamo contenti di avere tra le mani uno strumento agile e leggero, profondo e virale, che prova a raccontare «questo potenziale della separatezza, l’extraterritorialità, la voluta ed esibita marginalità da custodire come preziosa conquista» – come scrivono nel primo editoriale Simone Nebbia e Doriana Legge di Teatro e Critica – che è il festival di Scena Verticale per la città di Castrovillari. “Il teatro è casa nostra” è il pezzo d’apertura affidato alla “penna” di Lorena Martufi che sottolinea come «la città si trasforma – nei giorni di Pdt (ndr) – in un’officina di creatività e lavora al cambiamento, cambia look agli edifici, per le strade trasmette il suo messaggio più bello: l’utopia è reale». Castrovillari diventa una «periferia culturale» che «scommette sulla bellezza, convinto che il teatro possa risanare la società, la mentalità e perfino la politica». Così “U crivu” è il passo quotidiano di una Primavera che è già arrivata ed ha conquistato tutti. Bastava essere alla “prima” del Teatro vittoria riaperto dopo 31 anni di silenzio per poter capire quanto forte sia il soffio del vento culturale che Scena Verticale offre di anno in anno in un percorso che è ormai maturo per poter diventare un catalizzatore identitario, un marcatore del marketing che da tempo la città ricerca ma non trova, un elemento di orgoglio sul quale non tutti e non troppo bene scommettono (ad iniziare dalla politica). E se come racconta in una video intervista Simone Nebbia “U crivu” diventa lo strumento per «scegliere le cose buone da quelle cattive» tra le pagine della free press del festival trovi la bellezza di quello che offre questo evento giorno dopo giorno. Di come la Primavera sia il teatro tra la gente e la gente dentro il teatro. Perchè a Castrovillari non ci sono filtri. Il pubblico dialoga con i critici, che vivono per cinque giorni con gli attori che si regalano al pubblico ed alla città in una maniera unica, straordinaria, che non trovi in nessun altro posto. E quella carovana di attori, di gente “nuova” che contamina Castrovillari in ogni Primavera apre il cuore e ridona speranza, apre sguardi di prospettiva e intensità di orizzonti che – è vero – solo il teatro e la cultura possono dare. E allora che sia tutti i giorni Primavera, con il setaccio in mano.