CASTROVILLAI – «Il tema del lavoro e della legalità parte da una grande questione che si chiama capacità di reagire alla criminalità organizzata, alle infiltrazioni che ci sono». Non ha dubbi Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil, intervenuta a Castrovillari al convegno “Lavoro è Legalità” organizzato dalla segreteria comprensoriale, guidata da Giuseppe Guido. Incontrando i giornalisti prima di lasciarsi abbracciare dalla folta platea di delegati, segretari ed iscritti che la attende nel Teatro Sybaris la Camusso ha ricordato come la Cgil non ha fatto «mai fatto mancare l’iniziativa, la nettezza di giudizio, compreso il presentarsi come parte civile nei procedimenti giudiziari che ci sono stati, nel costruire relazioni anche con le altre Regioni che permettessero di comprendere anche come avvenivano e come fosse cresciuta, anche negli anni della crisi e non solo per effetto della crisi, l’infiltrazione e in qualche caso l’occupazione da parte della criminalità organizzata di attività produttive. Dopodiché c’è un tema di legalità che riguarda il lavoro che non è sempre necessariamente il tema della criminalità organizzata, ma che sono le tante forme di illegalità sulle quali noi diciamo con nettezza che bisogna smetterla di avere un atteggiamento remissivo. Mettiamo sempre in evidenza che dove si utilizza lavoro nero, lavoro illegale, lavoro sotto caporale si commettono dei veri e propri reati che sono una delle ragioni delle difficoltà che l’economia incontra per decollare». Parlando della Regione Calabria ha decisamente evidenziato che questa terra «non si merita di continuare ad arretrare. E’ necessario cambiare rotta e pensare seriamente al suo sviluppo». L’incontro con Susanna Camusso è stato coordinato da Franco Spingola, segretario generale comprensoriale dello Spi, e introdotto dal segretario generale della Cgil comprensoriale, Giuseppe Guido. Nel dibattito sono intervenuti il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra per il quale «le aree interne sono i luoghi ideali per sperimentare nuove forme di economia sostenibile; Don Ennio Stamile, referente di Libera in Calabria, il quale ha ribadito di non «arrendersi» alle intimidazioni e continuare «insieme alla Cgil con coraggio il percorso comune» per il riscatto di quanti non hanno voce; Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto, che ha offerto uno spunto sulla «difficoltà delle famiglie, la mancanza di lavoro e l’aumento delle povertà» e il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, che ha sottolineato, tra l’altro, che «il governo regionale è sordo alle istanze della Cgil» e che, a distanza di due mesi,«non ha dato una sola risposta alla piattaforma presentata nella manifestazione del 16 novembre scorso. La Calabria così come è non può funzionare».