CASTROVILLARI – Quello svoltosi ieri, 4 gennaio nella chiesa della SS. Trinità, non è stato un classico concerto di Natale. E’ stato un canto corale con radici di preghiera, un omaggio per dire grazie a Carlo Gugliotti che ha condiviso con l’ensemble canora tante avventure musicali. Di Carlo descrivono un ritratto di «uomo generoso, disponibile, allegro ,spensierato, saggio. La sua voce accoglieva, proteggeva, sosteneva» quasi fosse «un tappeto su cui si sistemavano le altre voci». L’amore per la compagnia, l’amore per la sua terra natia e la lingua spagnola, l’amore per il suo vissuto più autentico, il dialetto castrovillarese. “Guagliù m’arraccumannu” era il suo adagio per rassicurarci e rassicurarsi. «L’amore per il suo lavoro, l’amore per la squadra del cuore, l’amore per i suoi modellini, l’amore per la sua adorata Nella e i suoi figli e l’amore per il coro di cui faceva parte da 10 anni. Ci mancherà, forse è banale dirlo, ma lui resta e ci accompagnerà ancora e ancora in ogni nota che emettiamo, in ogni stonatura che capiterà, in ogni armonia che riusciremo a realizzare. Carlo è qui tra noi, siamo suoni, che dal silenzio partono e al silenzio ritornano . La musica e il canto abita la sua anima e le nostre. Non importa quanto si vive ma con quanta luce si vive. E Carlo era ed è una bella luce». Il concerto ha avuto un sottotitolo: Gaudete et Exultate dall’esortazione apostolica di papa Francesco. E nella chiesa della Ss Trinità il coro polifonico ha «provato ad esultare perché siamo chiamati alla gioia anche attraverso il dolore, la sofferenza e la perdita. E ci siamo riusciti. Ci siamo emozionati, ci siamo sorpresi, ci siamo ed abbiamo commosso. Accettiamo il mistero della vita e della morte. Questo darà accesso alla pace». La corale ringrazia il gruppo musicale “Aura” che li ha accompagnati in questo percorso, il parroco don Nicola De Luca ed il Vescovo Monsignor Francesco Savino.