Ex Lsu-Lpu contrattualizzati nella pubblica amministrazione. Nidil Cgil: il Governo costruisca percorso ad hoc

lsu lpu Calabria

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CASTROVILLARI – il Nidil Cgil esprime forte preoccupazione e perplessità sull’andamento della vertenza relativa agli oltre mille e duecento lavoratori solo nel nostro comprensorio, assunti a tempo determinato, con scadenza di contratto al 31 ottobre 2019, che da oltre 20 anni lavorano per la pubblica amministrazione e che attendono il riconoscimento della stabolizzazione. Dopo la manifestazione romana del 22 dicembre scorso – spiega Vincenzo Laurito, segretario comprensoriale Nidil Cgil – il Senatore calabrese Auddino e il Presidente della Commissione lavoro del Senato, incontrarono la delegazione sindacale, assumendo l’impegno di convocare entro il 31 gennaio il tavolo tecnico governativo per affrontare e dare soluzione definitiva alla vertenza che in Calabria coinvolge circa 4500 lavoratori che dal 2015 hanno visto riconosciuto lo status di lavoratori dipendenti a tempo Determinato per la Pubblica Amministrazione. «Ad oggi, l’assunzione di tale impegno non è stato mantenuto – spiega il sindacalista – Il governo nazionale a trazione 5 stelle, che in Calabria hanno preso oltre il 40% dei consensi, anche dalle famiglie di questi lavoratori, hanno il dovere morale e politico di costruire un percorso di stabilizzazione ad hoc, poiché non è immaginabile che dopo 5 anni, questi lavoratori possono ritornare in uno stato di precarietà senza diritti. E’ perciò che rivolgiamo un pressante appello, a tutta la deputazione calabrese governativa, ad attivarsi celermente per raggiungere l’obiettivo.

Come è stato più volte ribadito dal sindacato, occorrono le deroghe per superare i vincoli assunzionali esistenti che se non rimossi, ne impediscono la stabilizzazione; come anche è necessario storicizzare le risorse finanziarie in capo alla Regione Calabria e al Ministero del Lavoro; un appello lo rivolgiamo anche agli Enti Locali che hanno beneficiato e continuano a beneficiare del lavoro svolto dai lavoratori medesimi, perché facciano la loro parte nel facilitare il percorso di stabilizzazione non lesinando proprie risorse di bilancio, là dove disponibili. Non vorremmo tornare da qui a qualche settimana, alle mobilitazioni dello scorso anno, che tanti disagi hanno creato alla comunità calabrese e agli stessi lavoratori».