Ex Lsu del Parco. Positiva risoluzione della vertenza

pollino parco

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CASTROVILLARI – Esprime «moderata soddisfazione per il risultato raggiunto» il segretario Nidil Cgil comprensoriale, Vincenzo Laurito, per la vertenza degli ex Lsu del Parco nazionale del Pollino, che «ha segnato negativamente il destino dei lavoratori rimasti privi di ammortizzatori sociali in deroga dal 2014». Con l’attuazione della legge Regionale n. 40/2013, riguardante n. 67 lavoratori, stabilizzati nel 2001 alle dipendenze dell’azienda 2000 Spa i lavoratori erano rimasti privi di occupazione dall’anno 2005, ed ora dal 7 agosto, 40 di essi saranno avviati, dall’Ente Parco Nazionale del Pollino, in un progetto di promozione turistica e manutenzione della rete sentieristica, per un massimo di 120 ore mensili. I restanti lavoratori sono stati avviati dai Comuni che hanno partecipato al relativo bando regionale: Belvedere Marittimo, Scalea, Maierà, Verbicaro, Tortora, Grisolia, Aieta e Buonvicino. Vincenzo Laurito sottolinea come «il risultato raggiunto» è frutto di un «decennio di lotte e iniziative sindacali condotte contro le istituzioni regionali succedutesi nel tempo, in quanto trattasi di un processo di avvio di stabilizzazione, nella considerazione che al 31 dicembre di quest’anno si chiude la prima fase del progetto e dovrà trovare nel bilancio poliennale della regione, le necessarie coperture per dare continuità occupazionale». Per tali ragioni il Sindacato unitariamente, Cgil, Cisl e Uil presenti al tavolo con l’assessore regionale al lavoro, Federica Roccisano, da atto all’assessore di aver dato esecutività alla legge in premessa, dopo 4 anni dall’approvazione in Consiglio Regionale, costata anch’essa anni di lotte sindacali condotte con i lavoratori. «Con abnegazione, ha chiesto con forza un ulteriore impegno per trovare le risorse necessarie già con la preparazione della prossima legge di bilancio». Al presidente del Parco, Domenico Pappaterra, il sindacato chiede di «valorizzare le professionalità acquisite dai lavoratori, per non vanificarne l’impiego».