SARACENA – Non è piaciuto di certo il metodo con il quale Morano Calabro ha offerto la candidatura per ospitare l’Eco Distretto nella zona Esaro Pollino (la zona di Cosenza e la zona di Corigliano – Rossano sono già dotate di impianti). Pochi giorni fa, esattamente il 3 settembre, nel corso della riunione dell’Aro Pollino l’ipotesi del sito di Morano non era circolata in quella sede ne tanto meno nei giorni seguenti. Ma ora che la candidatura di Morano «è sul tavolo» c’è urgenza di «conoscere i dettagli della proposta in una apposita riunione del nostro ARO da svolgersi al più presto». Renzo Russo interviene sulla notizia, ormai di dominio pubblico, della scelta di Morano Calabro per allocare l’impianto – che non è una discarica è bene sottolinearlo – di moderna concezione «che interviene a valle di un sistema diffuso ed efficace di raccolta differenziata e che le maggiori associazioni ambientaliste italiane (dal WWF a Legambiente) definiscono come indispensabili e auspicabili per abolire il sistema vecchio dell’incenerimento o peggio ancora del conferimento in discarica» spiega il primo cittadino di Saracena. «Il percorso tecnico, amministrativo e autorizzativo è ancora lungo» ma nel frattempo «noi amministratori – aggiunge Russo – non dobbiamo avere il timore di coinvolgere il territorio, le nostre comunità. Di condividere le nostre scelte con la popolazione, anche andando controcorrente. Perché ormai una cosa è chiara: è molto più facile gridare allo scandalo piuttosto che trovare soluzioni. Perché sinceramente ancora non ho capito dove dovremmo trattare i rifiuti che ogni giorno con tanto impegno differenziamo nelle nostre case». L’Ecodistretto a Morano Calabro potrebbe «rappresentare l’occasione giusta per avviare una discussione seria – commenta ancora il sindaco di Saracena – coinvolgendo tutti ma pronti ad estromettere chi diffama continuamente il proprio interlocutore per il proprio personale momento di gloria senza mai proporre soluzioni alternative ai problemi che ogni giorno gli amministratori sono chiamati a risolvere». Russo ha ribadito di non aver condiviso «il metodo seguito dall’Amministrazione di Morano che avrebbe dovuto consultare prioritariamente i rappresentanti istituzionali dell’intero distretto Pollino anche solo per informarli di tale decisione che riguarda l’intero territorio. D’altro canto però dobbiamo sottolineare che questa scelta evita il commissariamento, una situazione in cui ci saremmo trovati ad accettare supinamente scelte calato dall’alto. Questa situazione sarebbe stata da imputare alla nostra incapacità di autodeterminarci perché influenzati da un terrorismo mediatico al quale crediamo sia ora di dire basta». Questa impiantistica di ultima generazione consente di raffinare la raccolta differenziata fatta nelle case dei cittadini e sulla quale anche l’amministrazione comunale di Saracena, unitamente agli sforzi di tutti i comuni viciniori, ha puntato tanto coinvolgendo i cittadini per riciclare una quantità maggiore di rifiuti, trattare adeguatamente le matrici più inquinanti prodotte nelle nostre case (le pile per esempio) e ridurre drasticamente i quantitativi da conferire in discarica (destinataria quindi solo di materiale secco assolutamente non pericoloso). «Le discariche, come quelle di cui il nostro territorio è pieno e che sono abbandonate al loro destino nell’indifferenza generale della stragrande maggioranza di tutti i grandi opinionisti, sono uno strumento vecchio, vietato ormai dalle direttive europee. Si tratta quindi di un impianto, con funzionalità specifiche di cui bisognerebbe informare la popolazione in maniera completa e corretta, e non di una discarica. Poi se qualcuno pensa di rispondere dicendo che l’impianto lo facciano a casa loro, credo sia arrivato il momento di dire che dobbiamo assumerci la responsabilità dei nostri rifiuti, che devono essere trattati a casa nostra, come quelli di Rossano devono essere trattati a Rossano e quelli di Cosenza a Cosenza. Siamo stanchi delle ipocrisie, del terrorismo mediatico. La scelta di una amministrazione, giusta o sbagliata che sia, non può essere attaccata in maniera subdola, paventando interessi illeciti dietro una scelta. Se qualcuno è a conoscenza di interessi criminali non deve rivolgersi ai giornalisti ma alla Procura della Repubblica e da parte nostra, in questo caso, ci sarà massimo appoggio in questa battaglia per la legalità».