CASTROVILLARI – Il 28 novembre è una data importante per il popolo Albanese. E’ il giorno della festa della Bandiera, la festa nazionale per questo paese . Una data in cui si ricorda il momento in cui alcuni patrioti albanesi, tra cui Ismail Qemali ed Isa Buletini, issarono a Varona la bandiera rossa con l’aquila nera bicipite. Momento che segnò l’indipendenza del Paese dall’impero ottomano. Il 28 novembre è anche la data in cui l’eroe Scandernerg issava la bandiera nell’asta del castello di Kruja segnando l’inizio della rivolta albanese contro gli ottomani, rivolta che durò 25 violentissimi anni. Per questo motivo ogni anno, la comunità albanese presente a Castrovillari e nei paesi limitrofi, compie ogni sforzo per rendere giusta consacrazione a questa festa. In occasione nel 2012, del festeggiamento dei 100 anni dalla vittoria, la comunità albanese sfilò infatti per le strade della città del Pollino sventolando la bandiera di cui tanto vanno fieri e condividendo un momento di commemorazione e di goliardia con l’amministrazione comunale,a testimonianza della loro perfetta integrazione. Quest’anno il festeggiamento dei 104 anni ha avuto toni più intimi, all’interno di un locale cittadino, ma in ogni caso ha visto la partecipazione di tante persone che si sono ritrovate ad ascoltare l’inno nazionale, mano sul petto e commozione negli occhi; a cantare e ballare al ritmo dei canti tradizionali con quella meravigliosa contaminazione di suoni armeni, del sudest europeo, nonché indiani, e strutture musicali che si ripetono ricordando la musica sarda. Sono state cucinate e consumate pietanze tipiche, con la consapevolezza che qui hanno un altro sapore. E’ una festa che, di anno in anno, rinnova l’orgoglio e la fierezza albanese, nonché, la nostalgia di quanti hanno lasciato la propria terra per inseguire un sogno in terre straniere. Terre a cui certo sentono alla fine di appartenere, ma che non riusciranno mai a colmare l’angoscia e il vuoto per la “casa” lontana. Un giorno, che ha visto la partecipazione di tanti Albanesi presenti nella zona, in cui vengono accantonate le preoccupazioni e le lotte del quotidiano e viene messa in risalto l’importanza della memoria storica e dell’unità di un popolo, nonché, la necessità di tramandare tutto ciò alla generazione nata qui e che pensa all’Albania come la terra dei nonni dove andare in vacanza.