Da noi continuano a nascere bambini, speriamo non resti un ricordo. L’appello del primario di Pediatria

Scudo primario pediatria

Scudo primario pediatria

 

CASTROVILLARI – E’ la voce di un uomo che vive la trincea della sanità in affanno a dare lo spessore di quanto grande sia l’emergenza che investe il nosocomio di Castrovillari. Ieri nel corso del Comitato territoriale a difesa della salute ha preso la parola, tra gli altri, anche Riccardo Scudo, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale Spoke del Pollino. E’ lui a narrare come la «forte» carenza di pediatri stia mettendo a rischio l’andamento dell’assistenza. Solo in quattro (compreso il primario) sono costretti a sobbarcarsi turni massacranti, senza riposo per nessuno e dovendo anche rifiutare le ferie a coloro che le dovrebbero godere per diritto, che rischiano anche di compromettere la lucidità nell’esecuzione dell’assistenza ai piccoli pazienti. Centinaia di bambini, tra i quali una cinquantina di diabetici, numerosissimi con problemi di allergia ed altre patologie, ai quali si deve comunque assicurare le visite ambulatoriali per prestargli le cure che meritano, senza tralasciare il reparto con i pazienti ricoverati verso i quali il personale del dottore Scudo anche in periodi di «turni così massacranti» lavora «senza chiedere nulla» con una «dedizione ed un’eticità» che quasi sorprende per quanto sia naturale. Ma ammette lo stesso primario questa situazione di emergenza «non potrà durare a lungo». E come in ogni tempesta arriva sempre un raggio di luce a riportare speranza. Nonostante le difficoltà e le carenze di personale nel reparto proprio ieri sono venute alla luce cinque bambine: «non vorrei che fosse solo un ricordo» conclude con la voce rotta dall’emozione il primario di Pediatria. Sa bene che se dovesse chiudere il suo reparto anche Ostetricia e Ginecologia non potrebbero più garantire i servizi per le donne in attesa e quelle partorienti.