Costretti ad emigrare per gli organici errati. Il Sab contesta le scelte del provveditorato agli studi

Sola Francesco Sab

Sola Francesco Sab

 

COSENZA – «In provincia di Cosenza 110 docenti e 80 di sostegno non troveranno più posto e dovranno emigrare nella fase nazionale». A lanciare l’allarme è il segretario generale del Sab, di Castrovillari, Franco Sola, il quale punta il dito, ancora una volta contro il Provveditorato, parlando di organici errati. Dice Sola: «Il Sab aveva già contestato al dirigente, Luciano Greco, dell’Atp di Cosenza, l’errata costituzione dei posti cattedra, nonché l’assegnazione, a piacere, dei posti di potenziamento smentendo, con i fatti, quanto dallo stesso pubblicizzato ritenendo i “suoi” organici tra i migliori d’Italia. Dirigente e funzionari preposti hanno dimostrato –aggiunge il sindacalista- di disconoscere la normativa posta a base per la formulazione degli organici. Nel merito, registriamo costituzione di posti cattedra su tre scuole in tre comuni diversi, espressamente vietata sia dalle norme, sia dal Regolamento-; inoltre sono state lasciate, come residue, ore che potevano concorrere a formare cattedra nella medesima istituzione scolastica». A tal riguardo, Sola cita degli esempi. All’ Alberghiero di Castrovillari serale più sede carceraria –afferma- per la classe di concorso A017 ci sono «9+9 ore, in una classe di concorso in esubero e con 30 neo immessi in ruolo da concorso; al Liceo di Cassano più Lungro, nella A025 ci sono 10+10 ore; all’ ITA “Tommasi” di Cosenza, nella A072 ci 16 ore residue, invece del posto previsto dalle norme; all’ ITCG di Paola, per la A013 ci sono 16 ore residue e lo stesso dicasi per la A016 nell’ ITCG di San Giovanni in Fiore. Al Liceo Paola, nella classe di concorso A051, ci sono addirittura 19 ore residue; al Liceo di Trebisacce, per la A346, vi sono 17 ore, come pure all’ ITIS “Monaco” di Cosenza, per la C310». A parere del Sab, «bisogna fare i conti anche con l’organico adeguato alla situazione di fatto, con ore che, riportate come residue (pare oltre 5000), con informativa mai fornita sebbene richiesta dal Sab, concorreranno a formare organico e quindi posti, per cui dall’organico di fatto bisognerà togliere quasi 280 posti, non censiti ora in quello di diritto, altro che avere eliminato i soprannumerari». Per effetto degli organici così malamente gestiti e senza nessun confronto con il sindacato, sostiene Sola «gli immessi in ruolo nelle fasi B e C in provincia di Cosenza, appartenenti alle seguenti classi di concorso dovranno emigrare in numero di 9 per A016 Costruzioni, 33 per Diritto, 1 per Educazione Musicale, 3 per Filosofia, 7 per Filosofia e Storia, 4 per Fisica, 11 per Matematica Applicata, 4 per Dattilografia e Stenografia, 1 per Trattamento Testi, 1 per Laboratorio di Fisica, 3 per Laboratorio d’Informatica, 2 per Tecnica dei servizi e Pratica Operativa. Per la A017, dove sono state riportate come residue, un sacco di ore che potevano costituire posti cattedra, 32 docenti –prosegue l’esponente del Sab- non troveranno posto: di questi, 30 vincitori di corcorso resteranno, comunque, in provincia senza sede, così come nessuno degli 80 neo immessi in ruolo sul sostegno troverà posto in provincia. I docenti appartenenti ad altre classi di concorso non potranno stare tranquilli fino alla pubblicazione dei trasferimenti interprovinciali, previsti per il 13 agosto in quanto, per tali movimenti, avrà la precedenza chi è stato immesso in ruolo nell’anno scolastico 2014/15 o precedenti». Dal canto suo il Sab «contesta anche la gestione personale dei posti di potenziamento, che non hanno rispecchiato i Piani triennali dell’offerta formativa delle scuole, assegnando discipline mai richieste o che non s’insegnano nelle scuole. E’ il caso di Matematica Applicata negli Istituti Professionali ed Economia Aziendale nei Licei Classici. Tali posti –dichiara Sola- dovevano invece concorrere anche all’eliminazione dell’esubero con la conferma di quelli assegnati nel corrente anno. L’ATP di Cosenza, invece, ha stravolto tutto, assegnando posti a quelle scuole dove non vi erano soprannumerari, facendo così trasferire docenti su detti posti e lasciando gli altri in soprannumero».