Coronavirus, aministia e indulto. Lo chiedono le mogli dei detenuti che si sono ritrovate davanti all’Istituto Penitenziario di Castrovillari

carcere castrovillari

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CASTROVILLARI – La crisi legata al Coronavirus conferma quanto la soluzione della costruzione di nuove carceri, anziché il sistematico ricorso alle misure alternative, sia assolutamente inadeguata ad affrontare i problemi legati alla recidiva.  Ieri davanti alla casa circondariale di Castrovillari, si sono ritrovate alcune mogli dei detenuti che di fronte all’emergenza legata al Coronavirus in carcere e alle misure restrittive con cui la si sta affrontando, chiedono che il principio di prevenzione della “rarefazione sociale”, come affermato dal vice ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, volto a evitare ogni forma di aggregazione, trovi applicazione anche in carcere. Attualmente la situazione delle carceri è in uno stato di gravissimo sovraffollamento con 61.230 detenuti per 47.231 posti effettivi disponibili. Questi dati lo connotano come un luogo di concentramento e segregazione sociale, di per sé fuori legge, dove ogni rischio, anche quello sanitario, è amplificato. “Se si chiudono scuole o stadi per evitare che troppe persone stiano insieme,scrivono le  mogli dei detenuti, allora la principale misura da adottare anche in carcere deve essere quella di una moratoria immediata dell’esecuzione penale volta a ridurre drasticamente i numeri della popolazione carceraria con provvedimenti che potrebbero riguardare, ad esempio, i casi di detenzione per brevi pene o residui di pena da espiare”. In questo momento, in Italia ci sono 8.682 detenuti che hanno un residuo pena da scontare inferiore ai 12 mesi e altri 8.146 che devono scontare pene tra 1 e due anni. “Non è infatti chiudendo ai colloqui, alle attività esterne o alle misure alternative che si può fronteggiare il rischio di epidemia in carcere. Moratoria dell’esecuzione penale e provvedimenti come amnistia e indulto si confermano quindi essere le uniche misure idonee a riportare le carceri e la giustizia nell’alveo dello Stato di diritto, l’unica alternativa a tutte le emergenze”. Un ringraziamento le donne dei detenuti lo hanno infine irvolto ” al carcere di Castrovillari e le guardie che operano al loro intenerno con una umanità incredibile e svolgono il loro lavoro con diginità e con un cuore grande. grazie”.