Commercialisti al voto per avviare nuova fase. Ma una parte ricorre al Consiglio di Stato

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CASTROVILLARI – L’unione dei territori Pollino e Sibaritide, alla luce della riforma sulla geografia giudiziaria e che coinvolge di conseguenza gli ordini professionali, sembra non godere un periodo di pacificazione. Dopo la querelle interna all’ordine degli avvocati, con ricorsi e opposizioni in occasione del rinnovo di quadri dirigenti del Coa, ora la polemica contagia l’ordine dei commercialisti e revisori contabili chiamata in questi giorni all’elezione del consiglio direttivo e del Presidente. Urne aperte ieri ed oggi – giorno in cui si riconfermerà la presidenza affidata al decano dei commercialisti castrovillaresi, Mario Straticò – con uno strascico polemico dovuto al ricorso in consiglio di Stato presentato da un nutrito gruppo di professionisti rossanesi che mal digeriscono la soppressione dell’ordine professionale jonico alla luce della nuova riforma dei territori. Prima di questo l’opposizione al decreto di riforma giudiziaria, che ha coinvolto anche l’Odcec a livello nazionale chiamando i territori a riscrivere la rappresentanza locale attorno alle nuove sedi giudiziarie decretate dal Governo. La nascita del maxi tribunale di Castrovillari, che ha assorbito al suo interno anche quello soppresso di Rossano, aveva già consumato la frattura – mai di fatto sanata – tra gli avvocati dei due territori ed oggi arriva fino ai commercialisti che hanno firmato il primo strappo con i colleghi del Pollino opponendosi alla riforma depositando un ricorso circostanziato presso il Tar, poi rigettato. Di questi giorni la notizia che la battaglia legale continua in consiglio di stato dove è stata presentata opposizione alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale. Intanto a Castrovillari si vota in clima di guerra fredda anche se nell’unico listino sono presenti cinque professionisti dell’ex ordine di Rossano. La riconferma di Mario Straticò, eletto nell’aprile 2015 dopo il commissariamento seguito allo scandalo che coinvolse il suo predecessore Vincenzo De Franco, è solo una formalità che porta con sé i musi lunghi di una parte di professionisti jonici.