SARACENA – Due giorni per focalizzare l’attenzione sul Tartufo del Pollino. Un altro di quei presidi alimentari d’eccellenza che caraterizzano l’area di Saracena, da poco entrata a far parte della rete nazionale Città del tartufo, e l’intero Parco Nazionale del Pollino che presto – come annunciato dal Presidente Domenico Pappaterra, potrebbe entrare a far parte del sodalizio nazionale. Il percorso virtuoso di valorizzazione del territorio messo in campo dal Sindaco Mario Albino Gagliardi è stato sottolineato nel corso del convegno svolto nella sala consiliare del comune di Saracena e che ha preceduto l’escursione nei boschi di Novacco e Masistro per conoscere dal vivo il contesto naturale entro il quale il tartufo del Pollino cresce. Il merito di Gagliardi – ha sottolineato Pappaterra – è aver avuto il «coraggio di recuperare alcuni siti sottraendoli all’abbandono e con le cui amministrazioni comunali abbiamo segnato insieme, come Parco del Pollino, traguardi importanti. Si tratta di risultati importanti e condivisi, che rappresentano un punto di non ritorno e sui quali bisogna continuare in futuro senza lasciar disperdere il valore delle scelte di fondo adottate». Alla due giorni ha preso parte anche una delegazione dell’associazione nazionale Città del Tartufo, guidata dal Presidente Michele Boscagli, dal vicepresidente Giancarlo Picchiarelli e dal direttore del sodalizio Antonella Brancadoro. All’incontro ospitato nella Sala Consiliare, coordinato dal fiduciario della condotta Slow Food Pollino – Sibaritide – Arberia, Lenin Montesanto, sono intervenuti anche Luigi Gallo del Centro Divulgazione Agricola Arsac di Castrovillari, Mario Galima Presidente Associazione Tartufi e Tartufai del Pollino e delle Serre, Salvatore Argentano presidente dell’associazione Il Tartufo e la sua cultura e Francesca Felice architetto del progetto Nosto su Marcatori Identitari e Rete Alberghi Diffusi. Tra i numerosi presenti, anche il micologo Teodoro Gigliotti e il sindaco di Carbone (Città del Tartufo) in provincia di Potenza, Mario Chiarozzo.