ASSISI – Nella lampada votiva di San Francesco, presso la tomba inserita nel complesso della Basilica di Assisi, arderà l’olio votivo donato dai Sindaci delle Città del Crocifisso. Presenti nei giorni scorsi all’happening in Umbria anche la rappresentanza dei sindaci calabresi. Il sodalizio guidato dal presidente Alessio Valente, sindaco di Gravina di Puglia, affiancato dal segretario della stessa, Giuseppe Semeraro, e dall’assistente spirituale, don Beniamino Cirone, ha tenuto ad Assisi una due giorni con le rappresentanze istituzionali provenienti Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna. Nel pomeriggio di Sabato il gruppo è stato ricevuto dal Custode del Sacro Convento, frate Alfredo Avallone. Quindi la visita alla Basilicata superiore ed a quella inferiore, in preghiera sulla tomba del Santo, per poi trasferirsi in serata a Santa Maria degli Angeli. Nella mattinata di domenica, invece, prima l’incontro con padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento, per una riflessione sui temi della pace e della cura del Creato, quindi la santa messa celebrata dall’arcivescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. Nelle sue mani il primo cittadino gravinese ha consegnato l’olio che rischiarerà, nei prossimi mesi, la lampada votiva di san Francesco. «Voi sindaci, ed in particolare voi che con le vostre comunità vi stringete attorno al Santissimo – ha detto monsignor Sorrentino nel corso dell’omelia – avete un dovere grande al quale adempiere: aiutare la società a costruire un mondo più giusto ed accogliente, che non abbia spazio nel proprio vocabolario per la guerra e la violenza». Appello raccolto non senza emozione dalla delegazione dell’associazione, che al termine della celebrazione ha assicurato il proprio impegno nella direzione auspicata dal Presule. «Per noi essere qui in questi giorni – ha commentato Valente – è stata un’opportunità eccezionale, che forse tutti gli uomini e le donne impegnate in politica ed a vario nel servizio alla collettività ed al prossimo dovrebbero vivere, e non una sola volta, per ritrovare o comunque non smarrire il senso autentico della vita e dei suoi valori. È anche la conferma della bontà del lavoro intrapreso dall’Associazione, che ha consentito di unire realtà prima distanti, che oggi parlano il linguaggio della condivisione e si muovono in sintonia per lo sviluppo e la crescita anche culturale dei territori amministrati, facendosi comunità in un mondo sempre più segnato dall’individualismo. Avanti così, per fare sempre più e meglio».