CIVITA – Quando gli uomini del Soccorso Alpino Calabria, Stazione Pollino, li hanno ritrovati stavano faticosamente guadagnando l’uscita dalle Gole del Raganello con la sola luce dei cellulari, infreddoliti ma in buone condizioni di salute. Così è finita, per fortuna bene, l’avventura di cinque turisti baresi dei quali si era persa traccia per l’intera giornata. Venuti a Civita per affrontare il tratto delle gole non avevano più dato comunicazioni ai familiari che intorno all’una di notte hanno dato l’allarme chiamando il 112. Il comando stazione di Francavilla Marittima ha cosi attivato la macchina dei soccorsi richiedendo l’intervento degli uomini del Soccorso Alpino Calabria. Alle due di notte gli specialisti del soccorso fluviale si sono addentrati nel cuore delle gole con 14 soccorritori volontari che divisi in tre squadre hanno iniziato ad ispezionare il tratto del canyon. Nel frattempo l’auto dei cinque ragazzi era stata ritrovata parcheggiata a Civita, confermando, dunque, la loro presenza nelle Gole. E’ stata la squadra di soccorso chiamata ad ispezionare il primisso tratto delle Gole ad imbattersi nel gruppo di escursionisti che con la sola luce dei cellullari cercava di uscire dal corso d’acqua. Il medico del Cnsas ha visitato sul posto una ragazza del gruppo che aveva riportato una piccola contusione al collo, che però non destava nessuna preoccupazione. Una volta fuori dalla gole, i cinque ragazzi, si sono messi in contatto con i familiari per tranquillizarli sulle proprie condizioni di salute. L’episodio è stata l’occasione per ribadire – semmai ce ne fosse bisogno – che «tutti coloro i quali hanno intenzione di affrontare la risalita o la discesa delle bellissime Gole del Raganello» – scrive il Soccorso Alpino Calabria – devono «farlo con la massima prudenza, e, qualora non si avessero le necessarie conoscenza tecniche, di affidarsi alle tante guide presenti e, comunque, di indossare il casco, scarpe da torrentismo e un mutino. Inoltre, si invita sempre ad evitare nel modo più assoluto, al sopraggiungere della notte, di continuare a camminare con la sola luce del telefonino, ma di fermarsi e affrontare al meglio la notte in un luogo asciutto e sicuro, aspettando i soccorsi, così da evitare conseguenze peggiori».