CASTROVILLARI – Questa volta il fuoco è alle porte della città. Le fiamme sono ricomparse, come una triste presenza, ancora una volta nel territorio di Morano Calabro, nei pressi dell’ingresso della A2, ma anche verso la parte alta di Canal Greco e puntano verso Monzone a nord dell’abitato di Castrovillari. Grandi colonne di fumo scuro si levano al cielo facendo presagire ettari di bosco che muioio con l’avanzare delle fiamme in questa drammatica estate di emergenza incendi. Fiamme anche tra Firmo e Saracena in un susseguirsi di chiamate di emergenza ed interventi dei mezzi di soccorso di terra, e quando possibile, anche dal cielo. Ma i roghi che sistematicamente partono in più punti a distanza di poco tempo l’uno dall’altro davvero fanno pensare ad una mano criminale che ha deciso di mandare in fumo la bellezza dei nostri luoghi.
IL FUNERALE DEL PATRIMONIO BOSCHIVO
Sulla emergenza incendi è intervenuto anche il coordinamento Fnp Cisl della zona del Pollino che ha sottolineato come in questi giorni «gli abitanti di Morano Calabro e del vasto territorio del Pollino hanno assistito al funerale del nostro patrimonio boschivo». Su quato accaduto si punta il dito sulle istituzioni preposte a scongiurare questo scempio. «Perché non si fa più bonifica, non si fa prevenzione, non si fa progettazione? La Regione Calabria ha speso 1 milione di Euro per spegnere gli incendi. Risultato: la sera spento il fuoco e il bosco bruciato. Avete mai pensato cosa si potrebbe fare con 1 milione di euro? Semplice: dare lavoro a 75 lavoratori per tre mesi oppure 150 lavoratori per quattro ore, sempre per tre mesi. Ripulendo il bosco avremmo lavoro, ossigeno ed un patrimonio salvaguardato. Con il silenzio non si va da nessuna parte. La nostra è solo una testimonianza per sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza ad essere uniti per la protezione della flora e della fauna del territorio del Pollino».