CASTROVILLARI – Dove essere il luogo del gioco e della spenzieratezza, invece si è trasformato nel luogo dell’orrore. Per una ventina di bambini un’asilo di Cariati era diventato un luogo da evitare, dove avevano paura ad andare. Le maestre, accusate di fatti gravissimi, li strattonavano, tiravano loro i capelli, li trascinavano, li spintonavano, li picchiavano e, addirittura, salivano loro addosso quando erano per terra. Violenza atroci che i Caranieri hanno documentato nelle crude immagini che oggi sono oggetto dell’inchiesta che ha portato all’arresto Anna Lettieri di 35 anni titolare dell’asilo e Candida Tucci, 54 anni, che è risultata non assunta né abilitata a fare la maestra. Le indagini sono state avviate alla fine dello scorso mese di ottobre a seguito di alcune segnalazioni anonime giunte all’Arma. Gli inquirenti hanno documentato una serie di maltrattamenti di natura fisica e psicologica compiuti dalle due insegnanti nei confronti dei bambini, di età compresa tra i due e i cinque anni, loro affidati. Dalle immagini e dalle conversazioni captate attraverso le videocamere installate nell’aula, sono emerse le violenze nei confronti dei bambini, una ventina, che frequentano l’asilo. Oltre cinquanta in meno di un mese. Secondo gli inquirenti, i carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, supportati da militari del Nas e del Nucleo ispettorato del lavoro, che oggi in conferenza stampa insieme al Procuratore capo presso il Tribunale di Castrovillari, Eugenio Facciolla hanno spiegato i dettagli dell’inchiesta, e che hanno posto agli arresti domiciliari due insegnanti, il ricorso alla violenza era, sistematico e quotidiano, tanto che le piccole vittime, vedendo avvicinarsi le insegnanti, si coprivano il volto intimoriti, temendo le percosse. Nel corso delle attività di notifica del provvedimento, i militari della stazione di Cariati hanno effettuato anche un accesso ispettivo unitamente ai loro colleghi del Nas e del Nil di Cosenza, riscontrando una serie di irregolarità. All’interno dell’asilo c’erano cibi e bevande scaduti o congelati senza mezzi idonei. Una delle due collaboratrici è risultata irregolare poiché non assunta. I militari dell’Arma hanno riscontrato anche la mancanza di documentazione necessaria per svolgere attività lavorative con i minorenni e la mancanza di certificazione sanitari. Sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 23.600 euro e la struttura è stata sequestrata. Le indagini continueranno per verificare eventuali ulteriori responsabilità, anche alla luce del fatto che sino a questo momento nessuna denuncia è stata presentata alle forze dell’ordine. Le due donne, al termine delle formalità di rito, sono state trasferite nelle rispettive abitazioni agli arresti domiciliari.