CASTROVILLARI – Quello di Denis Bergamini «non è un suicidio, non è ipotizzabile come suicidio». E’ per questo che «procederemo con la riesumazione del cadavere perchè vogliamo approfondire con le tecniche di cui oggi si dispone tutti i possibili aspetti» legati alla morte del calciatore del Cosenza, deceduto nel novembre 1989. Lo ha annunciato in una intervista esclusiva a Rai Sport il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, Eugenio Facciolla. In queste ore sono stati notificati due avvisi di garanzia, all’ex fidanzata, Isabella Internò, e al conducente del camion coinvolto quella sera, Raffaele Pisano. La riesumazione del cadavere verrà effettuata il 2 maggio in provincia di Ferrara. Alle domande del giornalista Nuccio De Simone della testata sportiva della Rai sul perchè Denis su ufficio il procuratore castrovillarese risponde che fu «un mix di questioni sentimentali e di questioni legate ad altre tematiche». Il discorso legato alla droga «è un discorso presente fin dai primi atti della indagine – afferma nell’intervista Facciolla – La storia giudiziaria più o meno recente ci consegna Padovano come un amico stretto di Bergamini. I due erano molto legati e avevano una conoscenza di rapporti e di situazioni diversa da quella di altri. Bergamini non era legato solo a Padovano,ma anche ad altri, tra cui Simoni e comunque c’erano anche soggetti privati». Ma potrebbero essere tanti le «variabili ipotizzabili» sulla sua morte, come ad esempio che volesse uscire da un giro di droga nel quale era entrato. Facciolla non nasconde che la vicenda ha vissuto una «cortina fumogena per evitare che venisse fuori la verità». E non esclude neppure il coinvolgimento della mafia. Il Procuratore parla di un omicidio in concorso narrando nell’intervista due episodi legati al giorno del funerale. Il primo è legato alla busta che conteneva gli indumenti di Denis. Il giorno delle esequie sul pullman della squadra c’è anche la fidanzata di Bergamini e questa busta con gli indumenti passa di mano in mano – come in un estremo saluto del compagno di squadra – salvo poi sparire. «Gli abiti di Bergamini non ci sono più». Il secondo episodio è successivo al funerale. «Padovano accompagnò la fidanzata di Bergamini a casa, fu invitato a salire con insistenza. Lui andò sopra e trovò una festa. C’erano delle paste, il giorno del funerale stavano festeggiando».