TARANTO – A tre giorni dall’apertura dell’indagine a suo carico, Paola Galeone, 58 anni, Prefetto di Cosenza, è stata arrestata per l’accusa di “Induzione indebita a dare o promettere utilità”. La denuncia dalla quale è partita la vicenda cristallizza la sua richiesta di 700 euro ad una imprenditrice di Cosenza, Cinzia Falcone, alla quale il rappresentante territoriale del Governo avrebbe chiesto di emettere una fattura fittizia di 1220euro. La fattura sarebbe servita a giustificare l’utilizzo di alcuni fondi che erano rimasti a disposizione del Prefetto e che poi sarebbero stati spartiti tra il Prefetto stesso e l’imprenditrice. Ma questa si è rivolta alla polizia e l’incontro è stato filmato. Paola Galeone è stata poi fermata, all’uscita del bar dove si è svolto l’incontro, e portata in Procura per chiarimenti. Il prefetto è stato subito posto in aspettativa. Oggi è arrivata la misura degli arresti domiciliari nella città di Taranto, dove il Prefetto risiede. Alla guida della prefettura di Cosenza dal luglio 2018, Galeone aveva già lavorato da viceprefetto nella città dei bruzi dal 2008 al 2010 ed era stata nominata commissario prefettizio a Corigliano e Cerzeto all’epoca dello scioglimento per mafia. Nel prossimo Consiglio dei ministri l’amministrazione dell’Interno dovrebbe proporre la revoca e la nomina di un nuovo prefetto.