Anche Morano Calabro aderisce allo SPRAR

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MORANO CALABRO – L’Amministrazione comunale, con atto deliberativo del 16 febbraio 2017, ha manifestato la volontà di accogliere nel proprio territorio venti richiedenti asilo o rifugiati.

L’adesione arriva in risposta all’emergenza umanitaria che coinvolge intere popolazioni del sud del mondo, alle prese con gravi problemi di natura sociale e civili, martoriate da conflitti insanabili e povertà che compromettono la sopravvivenza stessa e costringono a fuggire verso l’ignoto. Ignoto che talvolta si traduce in “futuro e speranza”, altre in “tragedia e morte”. Morano non si è tirata indietro al piano  operativo del ministero dell’Interno come conferma il Sindaco De Bartolo.  “Convinto di non potersi esimere dal contribuire ad attenuare le sofferenze di tanti fratelli che l’epidermide colorata non rende diversi da noi”, che ha convocato un summit di maggioranza e valutato  le sensibilità di ognuno, la direttiva del 11 ottobre 2016, che disciplina il collocamento dei richiedenti asilo e rifugiati attraverso lo SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).  Responsabile del procedimento è già stato designato il coordinatore dell’Area Tecnica del Comune, Domenico Martire, al quale compete avviare il processo, con evidenza pubblica, di reperimento degli immobili da affittare agli ospiti. “Nei prossimi giorni”, affermano congiuntamente il sindaco Nicolò De Bartolo e l’assessore Sonia Forte, “in attesa che l’iter si perfezioni, incontreremo la cittadinanza per informarla dettagliatamente in merito al redigendo progetto SPRAR, la cui durata è fissata in tre anni. Siamo certi che il proverbiale senso dell’ospitalità che distingue i nostri concittadini non mancherà di manifestarsi concretamente anche in questa circostanza . Così facendo ci prefiggiam, concludono i due amministratori, di favorire un percorso individuale, che indirizzi la persona e la conduca a (ri)costruire la propria capacità di progettazione, (ri)acquistando consapevolezza e riscoprendo il proprio valore e le potenzialità, troppo spesso soffocate o rimaste inespresse a causa dei pesanti condizionamenti ambientali sopportati nei paesi d’origine. Ovviamente non mancheremo di vigilare attentamente, affinché in ossequio al reciproco rispetto, cardine imprescindibile della convivenza pacifica, siano garantite le libertà culturali di tutti, in un rapporto di proficua vicendevole considerazione. Solo così i popoli potranno stringersi la mano. Solo così potremo trasformare un problema in una fraterna condivisione”.